Cadono in acqua dal motoscafo e gridano aiuto, li salva un tassista

Martedì 11 Febbraio 2020 di Nicola Munaro
Rio Novo
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VENEZIA - «È successo domenica mattina verso le 6 . Avevo appena ormeggiato in fondamenta Rizzi e a un certo punto ho sentito della voci urlare “Aiuto, aiuto. Chiamate la polizia”». Giuseppe Fabris, 50 anni, veneziano, di professione tassista, allora non c’ha pensato un solo istante. Ha mollato gli ormeggi e fatto rotta verso quelle voci che chiamavano aiuto non troppo distante da lui. 
Così, assieme ad altre tre persone, ha salvato due veneziani di mezza età che erano caduti in acqua non distante dal palazzo della Fondazione Venezia: ricoverate in pronto soccorso, ora stanno bene entrambe, grazie anche all’intervento del tassista che li ha aiutati, probabilmente salvandogli la vita.
«Quando ho sentito le grida arrivare da quella direzione - racconta Giuseppe Fabris - ho subito capito che c’era qualcuno in acqua. Non ho potuto fare altro che dirigere il mio taxi verso di loro per vedere cosa potessi fare per dare una mano. Arrivato sul posto ho visto tre persone urlare dalla prua di un’imbarcazione. Sono salito sulla loro barca e mi hanno detto che due di loro erano cascate in acqua: erano due signori di mezza età, uno era cosciente e tranquillo ed è stato meno impegnativo portarlo in salvo - continua il tassista, che però rimanda al mittente l’etichetta di “eroe” - L’altro era molto più spaventato, rischiava di affogare. Li abbiamo portati a riva entrambi e li abbiamo avvolti in coperte termiche che avevo nel mio taxi per ogni tipo di emergenza. Poi ho senti arrivare due ambulanze a sirene spiegate, sono stati i medici a prendersi cura delle due persone che erano cadute in acqua».
Dal Rio Novo i due naufraghi sono stati portati in pronto soccorso all’ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia, dove sono stati tenuti in osservazione e poi dimessi.
Quello che resta di una mattina ad alto tasso di adrenalina, è però il gesto del cinquantenne tassista veneziano. 
«Non ho fatto nulla da solo, ho solo aiutato delle persone che erano in difficoltà - spiega ancora - Non li conoscevo, non sapevo chi erano, la le grida di aiuto erano forti e ho capito che si trattava di una situazione molto complicata. Per fortuna siamo intervenuti in tempo, prima che l’acqua fredda e lo spavento facessero il resto e si arrivasse chissà a quale conseguenza. Siamo stati tutti bravi a ripescare queste persone. Non so perché siano cadute in acqua e nemmeno mi interessa: erano in difficoltà, le ho sentite gridare e sono intervenuto per aiutarle. Il resto conta poco».
 
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