Allarme barche da diporto, 7 denunce di furti in meno di 24 ore

Venerdì 17 Dicembre 2021 di Tomaso Borzomì
Barche da diporto, furti a raffica. Nella foto d'archivio alcune imbarcazioni

VENEZIA - Sette segnalazioni di furti di e in barca in meno di 24 ore. Il giorno nero della nautica da diporto è stato lunedì scorso, quando c'è stato chi ha dovuto fare i conti con l'assenza di materiali, taniche di benzina, gavoni e lucchetti spaccati o, peggio, trovarsi senza barca. Salvo poi ritrovarla, come spesso accade, senza motore. Da tempo il mondo della diportistica veneziana lamenta più attenzione da parte di tutte le forze dell'ordine verso un contrasto difficile, ma che sta prendendo una deriva pericolosa. Al punto che i proprietari smettono di fare denunce perché "tanto non serve a niente". Un lassismo che sa di rassegnazione, ma che trova però sfogo dove chi i problemi è disposto ad accoglierli, offrendo accorgimenti e parziali soluzioni come alcuni gruppi Facebook. È il caso di "diportisti laguna veneta", circa 20mila iscritti, tutti accomunati dalla passione per la barca.

Secondo alcune stime pare che chi viaggi in barca in laguna si possa aggirare tra i 20-30mila diportisti, mentre le segnalazioni di furti sono, per restare bassi, circa una al giorno.

Due le principali tipologie di reato, quella all'interno dei natanti, prevalentemente di materiali nautici o della benzina, oppure quella dell'imbarcazione intera, salvo poi ritrovarla, nella quasi totalità dei casi, senza motore. La spiegazione è duplice, anche se si tratta per lo più di voci, ma si sa, talvolta il vociare ci azzecca. E così una chiave di lettura potrebbe esser che i malintenzionati che più si avvicinano a furtarelli come la benzina siano giovani. Magari in grado di riprendersi durante "la bravata" per mettere i filmati su tiktok e bullarsi di esser "ricchi" di taniche. Fattore dettato anche dal prezzo della benzina, che in città sfiora i due euro al litro, non poco per chi vuole farsi un giretto, ma che deve fare i conti con la paghetta dei genitori. La soluzione diventa il furto, basta spaccare un lucchetto e via, il gioco è fatto, la serata a costo zero anche. Senza però pensare alle ripercussioni che si possono generare, perché spesso c'è chi lascia aperti i gavoni proprio per evitare di dover ripagarsi il danno. Il rischio è in agguato e a rimetterci potrebbe esser anche la propria incolumità. È sufficiente che una persona vada a mangiare in un ristorante, al momento del ritorno verso casa non si accorga del furto e metta in moto. Il motore, con quel briciolo di benzina presente, parte, fa allontanare la barca dalla costa, salvo poi fermarsi improvvisamente, lasciando i passeggeri in balia di onde, mare o maltempo. Il mondo della diportistica chiede aiuto, chiede che polizia municipale e forze dell'ordine cerchino una strada per non rendere semplice a questa fetta di malintenzionati la prosecuzione di una deriva che ad oggi non trova pace.

Ultimo aggiornamento: 17:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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