Sentenze "copia e incolla": liberati dieci sospetti spacciatori

Venerdì 10 Novembre 2023
Sentenze "copia e incolla": liberati dieci sospetti spacciatori

VENEZIA - Ordinanza di custodia cautelare annullata a Venezia poiché considerata non adeguatamente motivata. Il Tribunale di sorveglianza ha rimesso in libertà dieci indagati di nazionalità nigeriana, arrestati lo scorso settembre in esecuzione di un provvedimento firmato dal presidente dell’ufficio Gip lagunare, Luca Marini, in accoglimento della richiesta formulata dalla procura distrettuale antimafia su una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga.
Il collegio presieduto da Alessandro Gualtieri ha depositato le motivazioni del provvedimento di annullamento, nelle quali si sottolinea che, nonostante il consistente numero di indagati - complessivamente 22 - il gip ha adottato una «motivazione unitaria», invece che «esporre in maniera individualizzante le ragioni della sussistenza dell’esigenza specialpreventiva».


TAGLIA E CUCI
Ma non solo. L’ordinanza del Gip viene definita «il frutto di un’opera di “taglia e cuci” della richiesta cautelare, come chiaramente evincibile dall’identità linguistica e grafica dei due atti in molteplici passaggi, dall’assenza di parti motivazionali autonomamente redatte dal Gip nonché dalla presenza, nel testo dell’ordinanza, di numerosi refusi».
L’indagine, iniziata nel 2021 dall’arresto in flagranza di corrieri ingoiatori di ovuli, era proseguita con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali portando i carabinieri a raccogliere numerosi elementi di prova relativi all’esistenza di un’organizzazione ramificata che si riforniva tra Ferrara, Padova e Brescia per portare la droga a Vicenza, con centro principale di spaccio a campo Marzio.

L’operazione fu illustrata nel corso di una conferenza stampa dal procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, che ne spiegò l’importanza. Ma i difensori degli imputati, gli avvocati Anna Sambugaro, Elisabetta Costa e Corrado Perseghin, hanno presentato ricorso al Riesame, ottenendo dopo poche settimane il ritorno in libertà dei rispettivi assistiti.


MOTIVAZIONE CARENTE
«Nell’ordinanza impugnata - scrive il presidente Gualtieri - a fronte di un massiccio utilizzo della tecnica del cosiddetto copia-incolla, non sono riscontrabili passaggi motivazionali che consentano di ritenere eseguita un’effettiva disamina, da parte del gip, degli elementi probatori sottoposti alla sua attenzione e del valore indiziario eventualmente attribuibili agli stessi. Non è quindi desumibile, dal complessivo contenuto del provvedimento, la conoscenza degli atti e conseguentemente la rielaborazione critica degli elementi sottoposti al vaglio giurisdizionale, difettando qualsiasi significativo “indice di autonomia”».
Negli ultimi anni il Riesame si è pronunciato in più di un’occasione ribaltando le decisioni assunte dal Gip Marini: in alcuni casi annullando le misure cautelari (e anche un grosso sequestro) su richiesta della difesa; in altri accogliendo il ricorso della procura e disponendo l’esecuzione (poi confermata in Cassazione) di arresti negati dal giudice. È di pochi giorni fa la decisione con cui il Riesame ha disposto la remissione in libertà di un trentacinquenne accusato di aver tentato di uccidere una connazionale.

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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