Post razzisti, il prof Sartori sospeso sei mesi da scuola

Mercoledì 25 Settembre 2019 di Nicola Munaro
Sebastiano Sartori
10
VENEZIA - Sei mesi che scadono il primo febbraio. Quel giorno Sebastiano Sartori, il professore finito nella bufera ad aprile per dei post razzisti pubblicati sulla propria pagina Facebook (ora chiusa), potrà tornare in un'aula di scuola. Era stato sospeso dall'insegnamento il primo agosto, dopo essersi messo in aspettativa già a fine aprile, quando in una lettera inviata alla preside del Barbarigo, Rachele Scandella, genitori e ragazzi sostenevano che «quello che Sartori esprime non è libertà di pensiero. Un insegnante non deve permettersi certe esternazioni su Facebook. Gli insulti alla Costituzione, al Papa e al presidente Mattarella sono lesivi dei valori educativi». Resta,  ora, da capire dove il professor Sartori tornerà ad insegnare, se all'istituto professionale Barbarigo (come pare intenda fare) o se in un'altra scuola. Certo è che in questi primi mesi dovrà stare lontano dalla cattedra. Intanto nessuno, nel mondo scolastico veneziano, vuole commentare. «Non ho nulla da riferire», la risposta, tanto del professor Sartori, quanto della preside del Barbarigo.
LA VICENDASartori, insegnate di storia dell'arte e docente di sostegno, ex esponente di Forza Nuova, era finito nell'occhio del ciclone pochi giorni prima di Pasqua. In una lettera inviata alla dirigenza del Barbarigo, genitori e studenti si lamentavano delle frasi di stampo razzista ripetute in classe e pubblicate su Facebook. Lì si definiva «nazional socialista», scriveva che «la senatrice a vita Segre (Liliana, superstite della Shoah, ndr) sta bene in un simpatico termovalorizzatore» e derubricava la Costituzione ad un «libro di m... buono per pulircisi il c...». 
A maggio c'era stata una presa di posizione del Consiglio d'Istituto del Barbarigo: «I valori a cui si ispira il lavoro quotidiano dei docenti sono quelli fondamentali sanciti nella nostra Costituzione Repubblicana di uguaglianza, di solidarietà, del rispetto, dell'accettazione, dell'accoglienza dell'altro perché la diversità è ricchezza e opportunità di crescita. Condanna il fascismo e il razzismo in tutte le sue forme di manifestazione». Per questo il Collegio «vuole pertanto esprimere con fermezza il ripudio verso parole di intolleranza, spregio dei principi della Costituzione, razzismo che non sarebbero mai passate sotto silenzio se pronunciate in classe alla presenza di docenti».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci