Santared. Il sindaco di Mira, Marco Dori: «Ragazzi, fate un gesto forte, chiedete scusa»

Martedì 6 Aprile 2021 di Luisa Giantin
Pluto band. Il sindaco di Mira, Marco Dori: «Ragazzi, fate un gesto forte, chiedete scusa»
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MIRA - La comunità di Mira si divide nel giudicare il video musicale trap ambientato in piazza San Nicolò e che in poco tempo ha fatto incetta di visualizzazioni mentre il sindaco Marco Dori chiede pubblicamente ai ragazzi di chiedere scusa alla comunità di Mira. Il primo cittadino attraverso un post nel canali social apparso nel giorno di Pasqua si è rivolto direttamente ai giovanissimi. «Cari ragazzi, se volete distinguervi con la musica, studiatela e imparate dai migliori, da chi ha lasciato un segno vero» ha scritto il primo cittadino.

E ancora: «Non sarà un video con delle pistole e gli sguardi da duri a fare di voi degli artisti o dei personaggi. Anzi. Se volete dimostrare qualcosa a qualcuno, se volete fare qualcosa di veramente forte, cominciate chiedendo scusa. Un gesto non da tutti, ma da grandi».

 

📌 Cari ragazzi, se volete distinguervi con la musica, studiatela e imparate dai migliori, da chi ha lasciato un segno...

Pubblicato da Marco Dori su Sabato 3 aprile 2021

Affermazioni che hanno suscitato il dibattito fra i miresi tanto da alimentare centinaia di commenti anche di segno opposto far loro. Alcuni condannano non solo i contenuti del brano musicale che inneggia alla violenza ma anche gli atteggiamenti dei ragazzi che emulano le gang malavitose con toni provocatori e beffardi e l'esposizione di una o più pistole giocattolo, ma con il tappo rosso artificiosamente colorato di nero, per farle apparire armi vere. Altri invece hanno cercato di comprendere e in qualche modo giustificare un'espressione musicale volutamente provocatoria comunque accettata nell'ambito dello stile trap.


«VIOLENZA DA DEBOLI»

«La nostra città di Mira ha continuato il sindaco Dori - non merita di essere rappresentata per quello che non è. E, mi auguro, neanche voi. Quel mondo che vi ispira è un mondo triste, la violenza è propria dei deboli, dei pavidi. Ogni giorno c'è chi, per convenienza, propaga odio. Ma sono dei pifferai senza valore, dei cattivi maestri. Lasciateli perdere».

IL DIBATTITO

Secondo qualcuno al di là della carenza di contenuti del brano musicale il video girato a piazza San Nicolò, sarebbe «la testimonianza di un degrado che sta avanzando a Mira». Secondo altri i ragazzini con poche proposte di aggregazione, che non avrebbero nulla da fare o da dire se non attraverso gli atteggiamenti da bulli che emulano certi personaggi dello spettacolo e della rete sarebbero solo l'espressione di «una città morta». E c'è chi afferma che la situazione sarebbe da imputare alle lunghe chiusure legate al Covid, agli studenti delle superiori in didattica a distanza da mesi, e di attività sportive sempre più condizionate e ridotte dalla pandemia che avrebbero perso ogni appeal sulle giovani generazioni. «A prescindere dal testo della canzone sono rimasta malissimo alla vista delle pistole commenta una mirese. - Purtroppo il genere musicale di adesso è inconcepibile e, a volte, violento e orribile» . Rispetto a chi invece cerca di giustificare i ragazzi protagonisti del video come espressione di un disagio incompreso c'è chi commenta: «Non scarichiamo sempre sul Covid o sull'amministrazione comunale avverte un genitore gli atteggiamenti di questi ragazzi non vanno giustificati imputando le colpe ad altri». La questione resta aperta. I capigruppo consigliari di Mira hanno ricevuto il video integrale nella mattina di sabato, poche ore dopo che il brano musicale era apparso su YouTube e sono in molti a voler aprire un confronto con l'Amministrazione comunale su come affrontare un degrado che sta prendendo piede a Mira soprattutto tra giovani e minorenni. Lo dimostrano i fermi e le denunce per uso di sostanze stupefacenti non solo in piazza San Nicolò, luogo della movida nell'estate mirese, ma anche nei pressi di palestre o parchi frequentati da minorenni e alunni delle scuole.

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 22:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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