San Donà, Lorenzo Sorgon dopo 45 anni chiude la storica macelleria: «Motivi di salute»

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Mercoledì 1 Febbraio 2023 di Fabrizio Cibin
San Donà, Lorenzo Sorgon dopo 45 anni chiude la storica macelleria

SAN DONÀ - Era il più giovane, il bocia tra chi faceva questo lavoro già da anni. E ora che anche lui non è più un ragazzino e non avendo qualcuno a cui passare le consegne, ha deciso di abbassare per sempre la saracinesca. Dalle 12.30 di ieri la Macelleria Sorgon non esiste più. Dopo qualche brindisi con i suoi clienti più affezionati, i ricordi del suo percorso e qualche lacrima di commozione, Lorenzo Sorgon ha deciso di dire basta.

CESSATA ATTIVITÀ

«Una decisione maturata un po' per motivi di salute», riferisce.

E per quanto riguarda il passaggio di consegne, la figlia Laura lavora al San Luigi, mentre Ivan è commercialista. «Un po' mi è dispiaciuto che nessuno dei due abbia voluto continuare con questa attività, ma io sono sempre stato un papà che ha lasciato i figli prendere le loro decisioni e fare le loro scelte, consapevoli anche delle responsabilità che queste scelte comportano». Così come non ha trovato nessuno che rilevasse la macelleria. «Nessuno che avesse reale interesse a riaprire o che si dimostrasse affidabile». Lorenzo, che ha 67 anni, ha iniziato a lavorare nel settore a Eraclea, al macello di Mario Pasqual, poi un anno a Jesolo, da Bergamo. Quindi la possibilità di avere una attività tutta sua. «Era Pasqua del 1977 e sono subentrato all'attività di Giuseppe Nardini, una delle attività storiche della città», ricorda. Siamo in via Trento, al civico 4. Con lui c'è Maria Grazia Cattelan, allora fidanzata, poi moglie nel 1979. «Mi ha seguito nell'attività fino a quando abbiamo avuto il primo figlio». Passano gli anni, ma per lui la passione è sempre rimasta. «Mi è sempre piaciuto il contatto con la gente, ma anche il confronto con i colleghi, da cui ho imparato tanto. Mi sono dedicato al mio settore come referente dei macellai per Confcommercio, che ringrazio. Come ringrazio tutti i clienti, da quelli storici, a quelli di adesso. Secondo me il lavoro del macellaio c'è e ci sarà sempre: importante garantire qualità e gentilezza». E ora? Per il momento Lorenzo pensa ai brindisi e alla festa che farà in famiglia. A quella saracinesca chiusa per sempre, ci penserà un'altra volta.

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