Ritratti veneziani: Bruno Tosi, il papà delle Marie. Una vita per la cultura

Lunedì 25 Luglio 2022 di Alberto Toso Fei
illustrazione di Matteo Bergamelli

VENEZIA - Fino a che la malattia glielo permise, condusse la sua vita fatta di ricevimenti ed eventi memorabili, di feste pazzesche e di cene generosamente offerte. Bruno Tosi fu geniale e abituato a pensare sempre in grande; fu un vulcano di idee e per lungo tempo uno dei motori culturali di Venezia, e maturò nuovi progetti in continuazione: creò e presiedette l'associazione Maria Callas; inventò il premio internazionale Una vita nella musica; rievocò per il Carnevale la Festa delle Marie; organizzò innumerevoli concerti, feste, manifestazioni.
Bruno Tosi fu un grande personaggio che contribuì a scrivere alcune delle pagine più importanti degli eventi - soprattutto musicali - a Venezia.

Che fu forse esagerato in tutto ciò che fece, ma mai una sola volta eccessivo, operando sempre con un entusiasmo incrollabile e potendo contare su una grande onestà e bontà.

Bruno Tosi, il papà delle Marie

Nacque a Venezia il 24 maggio 1937 e rimasto presto orfano di entrambi i genitori fu allevato con la sorella Virginia da alcune zie (tra cui la sua preferita, Ines, con la quale sviluppò un rapporto speciale). Fu grazie anche ai buoni uffici delle zie che - attraverso un parroco - coronò il suo sogno di diventare giornalista: il suo primo articolo uscì infatti su Famiglia Cristiana. Ma il salto era solo questione di tempo: successivamente divenne giornalista per Cronache Venete, Gazzettino Sera e l'Ansa.

Per Tosi fu il mezzo più opportuno per avvicinare il mondo della musica, dell'arte, dello spettacolo e dell'opera, che erano la sua vera passione. La prima intervista, del 1956, fu con Nino Rota. Ma entro breve si trovò a organizzare concerti assieme a Uto Ughi (con Omaggio a Venezia), divenendo press agent di celebri cantanti lirici: da Mario Del Monaco a Luciano Pavarotti passando per Raina Kabaivanska - con la quale strinse una amicizia profonda -, Renata Tebaldi e Cecilia Gasdia, Franco Corelli e Giulietta Simionato.

Mai sazio di cultura e instancabile promotore di eventi, fu capo ufficio stampa dei Solisti Veneti e di teatri come lo Sferisterio di Macerata, il Comunale di Treviso, il Massimo di Palermo e il Bellini di Catania. La sua rubrica - zeppa di indirizzi e numeri di telefono - era alta una quarantina di centimetri. Ma Bruno Tosi era capace di mantenere i contatti con tutti.

Nel 1979 creò il premio Una vita nella musica, grazie al quale ha portato in laguna negli anni artisti quali Rubinstein, Barenboim, Bernstein, Segovia, Stern, Raimondi, Pizzi, Metha, ma soprattutto l'associazione Maria Callas. Per la Divina Tosi ebbe una vera passione che lo portò a collezionare cimeli - costumi di scena, lettere, fotografie - coi quali allestì una mostra sulla grande soprano che girò in numerose città del mondo. Riuscì a far intitolare il ponte che aggetta sulla Fenice alla Callas, e il suo unico rammarico fu il non averle potuto dedicare un museo in città.

Il Carnevale era il momento a lui più congeniale: nel 1999 rivisitò la storica Festa delle Marie - che prospera tutt'ora grazie a Maria Grazia Bortolato, che fu sua assistente per dodici anni - trasformandola in una bellissima rievocazione storica alla quale garantì la presenza, come madrine, delle attrici e delle cantanti più conosciute: Ornella Muti, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Grace Jones.

Fu organizzatore di eventi mondani alla Mostra del Cinema del Lido, e scrisse diversi libri dedicati ai grandi della musica; promosse (oltre al concorso Beniamino Gigli a Macerata, anche il Maria Callas per la rai. Negli anni Novanta fu autore teatrale di una Medea da Pasolini e Callas con Piera degli Esposti; vennero poi La morte lieta con Aldo Busi, Il ritorno di Casanova con Aldo Reggiani e altre produzioni.
Insignito della croce di Grand'ufficiale della Repubblica da Azeglio Ciampi, ebbe anche il premio per i cinquant'anni di giornalismo. L'ultimo appuntamento culturale al quale lavorò, nonostante la malattia, fu l'edizione 2012 del premio Una vita per la musica attribuito al pianista Aldo Ciccolini, che fu celebrato nella serata del 17 settembre al teatro La Fenice (che ancora oggi mantiene in vita l'iniziativa). Bruno Tosi non poté parteciparvi. Morì infatti quattro giorni prima, il 13 settembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci