Raggirato dalla finta capitana dei carabinieri: si presenta anche un'altra vittima

Mercoledì 9 Settembre 2020 di Davide Tamiello
Raggirato dalla finta capitana dei carabinieri: si presenta anche un'altra vittima
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Un raggiro calibrato, basato sul rapporto di fiducia che lei era riuscita a instaurare con la sua vittima. Senza violenze, senza pressioni se non quelle delle richieste d'aiuto reiterate, che lui, 57enne mestrino, aveva accettato di esaudire. E l'uomo, in questo modo, nel tempo le aveva consegnato la bellezza di 13mila euro, 8 mila in contanti più un fido di 5mila. E probabilmente avrebbe continuato, senza rendersi conto di nulla, se non fosse intervenuta la sorella per chiamare i carabinieri.
La truffatrice finita nel mirino degli investigatori è una 43enne di origini catanesi, ma residente a Mestre da molti anni: Anna Maria Musumeci. La donna incontra il 57enne per strada, mentre è a passeggio con il cane. Attacca bottone, riesce ad aprire un canale di confidenza. Gli racconta di essere un capitano del Ros dei carabinieri, gli mostra anche un tesserino. Tra i due nasce un rapporto di amicizia, di fiducia. Forse l'uomo è anche un po' affascinato da quella donna dalla parlata spigliata che gli racconta di quanto sia difficile e complesso il suo lavoro da ufficiale in un ambiente prettamente maschile come una caserma militare.

Si affida a lei e le chiacchierate si fanno sempre più frequenti. A un certo punto, però, la donna gli racconta di essere nei guai: la proverbiale esca. «Ho preso una multa, se non pago io finisco nei guai perché sono un carabiniere, mi puoi aiutare?» L'uomo cade nella trappola, e le consegna subito 100 euro: è solo il primo passo di tante altre richieste. Il 57enne non si tira mai indietro, e arriva, appunto,  ogni volta che la donna gli chiede del denaro, apre il portafogli e la accontenta. Il portafogli e non solo, a quanto pare, visto che arriva ad aprire persino un fido nei suoi confronti.

La sorella dell'uomo, quando si è resa conto di cosa stesse accadendo, ha subito avvertito le forze dell'ordine. Lunedì è partita la perquisizione a casa della donna: qui i militari hanno trovato tutta la documentazione bancaria a riscontro degli ammanchi e debiti contratti dalla vittima, ma non solo. In bella vista e nei cassetti c'erano vari documenti che avrebbero dovuto confermare l'appartenenza ai carabinieri e la riproduzione a colori di un tesserino di riconoscimento con tanto di logo dell'Arma e della Repubblica, matricola, timbro e firma di rilascio. Musumeci è stata denunciata truffa, estorsione e circonvenzione di incapaci.

L'INDAGINE
L'episodio, però, potrebbe non essere isolato. Già da ieri, infatti, i carabinieri hanno iniziato a ricevere altre segnalazioni di potenziali vittime della capitana: il sospetto, quindi, è che la donna non avesse fissato un solo obiettivo ma che nel tempo possa aver allargato la sua rete a numerosi contatti. I carabinieri, quindi, invitano chiunque abbia il sentore di essere stato raggirato con modalità analoghe a quelle del 57enne, a rivolgersi alla caserma di via Miranese per sporgere denuncia.

ALTRA VITTIMA
Dopo la lettura dell’articolo si è presentata una nuova “vittima”, caduta a sua volta nelle grinfie del “finto Capitano dei Carabinieri” che ha presentato una  denuncia nei confronti della donna, per fatti avvenuti poco tempo fa. L’attività investigativa dei “veri” carabinieri non si è fermata, ed è stato appurato che il “finto Capitano” in servizio presso un reparto più che operativo, è ben conosciuta dai residenti della zona “Parco della Bissuola” frequentata dal fantomatico ufficiale. La sua popolarità, è così nota che è giunta all’orecchio di una donna che si è confidata con il finto Capitano, al fine di avere delucidazioni sulla situazione famigliare che una sua amica straniera stava attraversando. L’interessamento alla vicenda, è stato immediato, non tanto per raggiungere la soluzione del problema e poter dare una svolta alla vicenda, cosa che mai sarebbe potuta avvenire, quanto quello di poter spillare denaro alla malcapitata sua nuova vittima. Infatti a più riprese, confidando nel buon esito delle investigazioni, che il fantomatico ufficiale riferiva alla sua nuova vittima, quest’ultima gli avrebbe consegnato somme di denaro per circa 1.250  sui 2.500 euro pretesi, naturalmente senza che i problemi della sua amica trovassero riscontro alle numerose “menzogne” inventate ad hoc. 

L’appello è che chiunque possa aver “subito” analoghi fatti si presenti presso i Comandi dell’Arma sul territorio, denunciando quanto accaduto.
 
Ultimo aggiornamento: 18:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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