VENEZIA - Processi per reati di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia - quelli che dovrebbero avere una sorta di corsia preferenziale, il cosiddetto codice rosso - e che invece sono stati rinviati da un anno all'altro. Nel caso migliore a dicembre 2023, negli altri addirittura a gennaio 2024. Esattamente tra un anno. Così anche ieri, nelle aule del Tribunale di Venezia, sono andati in scena i tempi eterni della giustizia.
CALENDARIO INTASATO
Il caso più eclatante di ieri, quello di un processo a un uomo - un 45enne albanese - accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni di una donna di Quarto d'Altino con cui aveva avuto una relazione. La vittima venne addirittura gettata fuori da una finestra, riportando gravi ferite. I fatti risalgono al 2019. E il processo sarebbe già a buon punto (mancano da sentire alcuni testimoni della difesa), ma ieri il Tribunale ha dovuto rinviare l'udienza al prossimo 18 dicembre: prima non c'erano date disponibili. L'imputato attualmente è in carcere, dove sta scontando una condanna per un'altra violenza sessuale. Sarà scarcerato il 4 gennaio 2024, quando l'altro processo potrebbe essere ancora in corso.
Rinvii lunghi anche per altri tre processi, in questo caso per maltrattamenti in famiglia. Tutti slittati a gennaio dell'anno prossimo. Storie di uomini sotto accusa per violenze denunciate dalle loro donne. In un caso la coppia si è rinsaldata e il Tribunale ha motivato, anche con questa ragione, il rinvio lungo di un processo per fatti del 2019, iniziato nel maggio scorso che ora passa direttamente a gennaio 2024. In un altro caso, sempre per fatti del 2019, la coppia ha divorziato e il processo ha visto sfilare già vari testimoni. Ma ora pausa di un anno, con rinvio a gennaio 2024. Stessi tempi anche per il terzo processo, dove ieri è stata sentita la donna-parte offesa. Originaria dell'est, ha detto che nel suo paese un marito violento non viene denunciato. Qui fortunatamente sì, poi però i tempi del processo sono un'altra storia.