VENEZIA - È durata tre giorni la permanenza nel carcere di Venezia di Matteo Politi, il 43enne mestrino che senza alcun titolo aveva eseguito in Romania decine di interventi di chirurgia estetica.
OBBLIGO DI PRESENTAZIONE
Nel frattempo, quindi, resterà nella casa dei genitori a Marghera dove peraltro martedì era stato arrestato. Pur con l'obbligo di presentazione settimanale, Politi potrebbe anche continuare a lavorare presso una struttura ricettiva dove aveva trovato lavoro da dicembre. In questo momento, a causa di un problema di salute, si trova però in malattia.
La sua nuova vita era cominciata con il rientro in Italia nel settembre dello scorso anno, dopo la scadenza dell'obbligo di dimora delle autorità romene. Politi era stato assunto come barman nel villaggio turistico Barricata a Porto Tolle (Rovigo) per conto della società "Hotel Plaza" di Mestre e si era iscritto al corso serale di Biotecnologie sanitarie all'Itis Pacinotti di Mestre dove risulta che sia stato considerato uno studente modello, superando con profitto il quarto anno. Ma non risulta finora che si sia iscritto al quinto e ultimo.
Il suo caso ha suscitato (e continua a farlo) numerose perplessità proprio per il fatto che Politi, in possesso del solo diploma di licenza media, abbia potuto qualificarsi come medico specialista in chirurgia estetica, facendosi chiamare "doctor Matthey Mode". Così facendo, aveva effettuato tra marzo e dicembre 2018 diversi interventi anche al seno a un numero di pazienti per ora sconosciuto.
Come diavolo abbia fatto a operare senza aver superato nemmeno l'esame di Anatomia in una qualsiasi facoltà di Medicina resta ancora un mistero. "Ho studiato tanto, mi sono informato da solo, ho letto i libri" sarebbe la spiegazione da lui fornita. Che però non chiarisce come un autodidatta possa aver compiuto interventi delicati in sala operatoria senza aver causato danni irreparabili (almeno per quello che finora è stato reso noto).
L'UDIENZA
Nel corso dell'udienza, l'avvocato Catanzaro ha portato diversa documentazione e lo stesso Politi è stato sentito e verbalizzato sulla sua situazione.
«Abbiamo spiegato - ha detto il legale, che aveva chiesto la revoca della carcerazione del suo assistito - tutta la storia per gli aspetti meramente giudiziari: quando era stato arrestato, la condanna, il ritorno in Italia. Non abbiamo prestato consenso alla richiesta di estradizione». Il sostituto procuratore generale Paola Cameran aveva dato parere favorevole agli arresti domiciliari, con la possibilità di sottoporsi a cure mediche.
Dopo il provvedimento di scarcerazione, dalla Romania, i cui organi di informazione hanno seguito molto questa vicenda, potrebbero arrivare reazioni e pressioni affinché la pena sia scontata in quel paese.
«Temiamo di sì - è il commento dell'avvocato - ma restiamo fiduciosi sul pronunciamento della Corte».