Venezia. Bandinelli, il Papa che girò in incognito a Sant'Aponal

Lunedì 3 Luglio 2023 di Alberto Toso Fei
Ritratto di Bergamelli

VENEZIA - Per quanti gli stavano attorno, quell'uomo intabarrato che girava senza meta apparente lungo le calli di Sant'Aponal altri non era se non un viandante, come molti se ne vedevano in quei giorni nella Venezia del 1177. Sotto il mantello del viaggiatore, invece, si celava sì una persona incerta sul da farsi, ma non un individuo qualsiasi: fuggendo da Federico Barbarossa, Papa Alessandro III era arrivato in incognito in città.

Scesa che fu la sera, il pontefice si stese sulla nuda terra, e sotto il portico de la Madona trascorse la sua prima notte a Venezia. Il mattino successivo si presentò al monastero di Santa Maria della Carità (dove oggi sorgono le Gallerie dell'Accademia), dove fu accolto come sguattero di cucina.

La vita di Papa Alessandro III

Leggenda vuole che il pontefice abbia trascorso in convento almeno sei mesi, prima di essere riconosciuto e accompagnato in pompa magna fino a Palazzo Ducale, dal doge Sebastiano Ziani.
Ma facciamo un passo indietro: il senese Rolando Bandinelli fu eletto il 7 settembre 1159 alla morte di Adriano IV; doveva essere allora attorno alla sessantina, essendo nato attorno al 1100. Non ebbe un pontificato facile: una minoranza dei cardinali presenti al conclave elesse infatti l'antipapa filo-imperiale Vittore IV (seguito da Pasquale II e Callisto II). Cacciato da Roma dopo aver lanciato la sua scomunica su Federico Barbarossa, Alessandro III fuggì nel basso Lazio, e poi in Francia.


Nel 1167 tornò in Italia, dapprima a Gaeta, poi a Benevento, Anagni e - infine - Venezia, dove torniamo al nostro racconto.
Lo sconosciuto era tornato infatti ad essere Papa Alessandro III, e come tale fu ospitato per il resto del tempo che trascorse a Venezia nel palazzo del patriarca di Grado, a San Silvestro. Nel frattempo il doge aveva inviato al Barbarossa due ambasciatori con proposte di pace, rifiutate sdegnosamente dallo Svevo, che pretendendo di farsi consegnare il Papa aveva armato con l'aiuto di Genova una flotta di sessantacinque galere al comando del figlio Ottone. Ma lo Ziani, presa a sua volta la testa di trenta galere sbaragliò il nemico in acque istriane. L'imperatore decise allora di siglare un accordo col pontefice, che quell'anno avvenne con un incontro nella Basilica di San Marco: la "Pace di Venezia".
A perpetuo ricordo del rifugio improvvisato trovato sotto quel portico di Sant'Aponal, il pontefice concesse indulgenza perpetua a quanti, davanti all'altare della Madonna che lì si trova, recitino un Pater e un'Ave. E la statuetta di un prelato dormiente riposa ancora, oltre le sbarre del capitello, la testa appoggiata ad una mano, come più di ottocento anni fa. A ricordare l'indulgenza plenaria concessa dal Papa c'è anche la contigua calle del Perdon che porta scolpite, ai due ingressi provenendo da campo Sant'Aponal e da campiello dei Meloni, due croci scolpite in tondo su pietra d'Istria.
All'interno della Basilica di San Marco, appena varcata la soglia del portone centrale si trova una piccola losanga bianca inserita in un grande marmo rosso: segna il punto dove leggenda vuole si sia inginocchiato il Barbarossa il 24 luglio di quell'anno di fronte ad Alessandro (che gli pose un piede sul collo), riconoscendolo come suo Santo Padre e ponendo così fine al lungo scisma. Si dice anzi che Federico abbia detto in quel frangente che non a Papa Alessandro si inginocchiava, ma al successore di Pietro. "Io sono Pietro", sarebbe stata la lapidaria risposta del Pontefice, che avrebbe affondato ancor più il tacco nel collo dello Svevo. Comunque sia, a ricordare il fatto esiste una breve iscrizione sotto alla losanga: ALEX.P.P.III - FRID.I.IMP. - XXIIII VII MCLXXVII.
Secondo la tradizione, fu dopo la battaglia navale contro Ottone, figlio del Barbarossa, che il Papa a San Nicolò del Lido - donò al doge un anello, concedendo a Venezia facoltà di sposare il Mare Adriatico in segno di perpetuo dominio nel giorno dell'Ascensione, dicendogli: "Ricevi o doge, questo anello come una catena per tener soggetto il mare al veneziano imperio". Rolando Bandinelli-Alessandro III morì a Civita Castellana il 30 agosto 1181. Il suo monumento sepolcrale si trova a Roma, a San Giovanni in Laterano.

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