Mille donne di Venezia all'Ocean Space, una mostra fotografica per celebrare le eccellenze femminili

Sabato 11 Novembre 2023 di Redazione di Venezia
VENEZIA Un momento della presentazione della mostra fotografica in Comune a Venezia

VENEZIA - “Mille Donne di Venezia” del fotografo francese Pierre Maraval, organizzata da SUMus Venezia è la mostra che si aprirà il 20 novembre alle 18 all’Ocean Space di Campo San Lorenzo e che vede la creazione di un manifesto dal titolo “We Care, We Dare” (noi ci prendiamo cura, noi osiamo) per creare un movimento di sorellanza. In occasione del lancio della mostra, SUMus organizza una conferenza di tre giorni, dal 18 al 20 novembre, con la partecipazione di esperti innovatori di diversi campi, aperta a tutti i veneziani. Ieri la presentazione dell’iniziativa in Comune, insieme alla presidente di SUMus, Hélèn Molinari e il fotografo Pierre Maraval, anche ideatore di “Wow”, piattaforma fotografica globale. 
“Mille Donne di Venezia” è un omaggio alle donne veneziane e al loro impegno nel creare un mondo migliore per le generazioni future: presenterà 1000 ritratti di donne veneziane contemporanee che Pierre Maraval ha fotografato durante quest’estate. Queste fotografie rappresentano il punto di partenza della piattaforma artistica digitale “Wow” (Women of teh World) per creare uno “slancio globale di sorellanza, risvegliando le enrgie femminili per affrontare i problemi dell’umanità e del pianeta”. 
«Se Venezia è unica al mondo - ha esordito la presidente del consiglio comunale Ermelinda Damiano - lo si deve anche al contributo di donne illuminate e intelligenti, pioniere nelle arti e nell’emancipazione. La storia di Venezia vanta straordinarie figure femminili, che in epoche impensabili, hanno lottato per la propria libertà, riuscendo a ottenere spazi di autonomia e di azione, che altre donne nel mondo non potevano neppure sognare. Oggi come allora, le donne veneziane, si fanno apprezzare per le loro capacità e la loro personalità e continuano a dare lustro alla città, penso alle merlettaie di Burano e Pellestrina, alle perlere e impiraresse, alle imprenditrici e artigiane di bellezza e di saperi, alle vogatrici o alle gondoliere»
 

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