VENEZIA - «Noi? Siamo tutti vaccinati. Di no vax non ne voglio vedere, dipendenti compresi». Arrigo Cipriani, patron dell’Harry’s Bar, è chiaro sul punto: «Io sono per le libertà, ma sono loro a limitare quella di tutti, li caccerei», ha commentato ieri nel primo giorno di chiusura dello storico locale affacciato sul Canal Grande di Venezia che resterà chiuso per i prossimi quindici giorni.
Harry’s Bar a Venezia
Il tutto arrivato dopo una notte di San Silvestro di successo, nonostante l’impossibilità del ballo post-cena come da tradizione dal 2000. Era circa otto anni che l’Harry’s Bar non chiudeva a gennaio, «ma siamo rimasti chiusi otto mesi per il Covid - puntualizza Cipriani - Abbiamo riaperto a giugno, abbiamo fatto un bel Natale e una bella serata di San Silvestro e ora ci sono dei piccoli lavori da fare che ci hanno spinto a chiudere per due settimane, era già in programma». In più ci si è m essa la cronaca di domenica quando in calle Vallaresso si è rotta una tubatura del gas che ha portato alla chiusura della calle per l’individuazione della perdita. I lavori di ripristino però saranno più lunghi del previsto per via della sostituzione di parte della conduttura «e questo ci ha portati a chiudere adesso per portarci avanti con i lavori che avevamo messo in cantiere dopo un lungo periodo di chiusura e la riapertura di giugno», conclude.