Green pass rafforzato, in Fvg vita sociale al minimo per 130mila no vax

Venerdì 31 Dicembre 2021 di Marco Agrusti
Green pass rafforzato, in Fvg vita sociale al minimo per 130mila no vax

PORDENONE E UDINE - Il Green pass rafforzato, quello che si ottiene solo attraverso la vaccinazione (completa, quindi dopo le due dosi) oppure tramite la guarigione dal Covid da meno di sei mesi, dal 10 gennaio sarà necessario praticamente ovunque. Ancora non al lavoro, dove a meno di altri scossoni basterà il tampone negativo ricorrente, ma certamente per quanto riguarda la totalità della vita sociale negli spazi pubblici. Un mezzo lockdown di fatto per i no-vax che avrà un impatto notevole anche in Friuli Venezia Giulia, dove nonostante la progressione della campagna vaccinale sono ancora molti i cittadini che non hanno ricevuto nemmeno una dose.


NUMERI E LIMITI

Poco meno di 130mila persone in tutta la regione.

Per l'esattezza circa 27mila. Ecco quanti sono attualmente i non vaccinati in Friuli Venezia Giulia. La parte maggioritaria è costituita da chi ha rifiutato - pur avendo la possibilità di aderirvi - l'iniezione, mentre la quota restante è composta dai più piccoli, che fino a poco tempo fa non potevano far parte della campagna vaccinale perché per loro mancava un prodotto approvato dalle agenzie internazionali. La platea più ampia dei non vaccinati è quella corrispondente alla fascia anagrafica tra i 50 e i 59 anni, dove sono ben 29mila i non protetti. Ci va vicino anche la fetta che comprende i cittadini tra 40 e 49 anni, con 28mila persone senza vaccino. Si tratta di cittadini che in tutta la regione dal 10 gennaio vedranno praticamente azzerarsi la vita sociale. Resterà loro solamente la possibilità di andare a lavorare, a patto di non far parte di categorie a rischio (insegnanti, sanitari, forze dell'ordine) e ovviamente a condizione di presentare un tampone (almeno rapido) ogni 48 ore.


LE REGOLE

Niente stadio, niente palazzetto. Ma anche niente sport di squadra - se praticato - perché anche per allenarsi serviranno vaccino o guarigione. Vita dura per i no-vax anche nei servizi di ristorazione. Se fino ad oggi - nonostante il freddo - i non vaccinati potevano almeno trovare posto negli spazi esterni dei ristoranti, dal 10 gennaio non sarà più così. Servirà sempre il super Green pass, anche per il caffè al banco. In sostanza, come se bar e ristoranti fossero aperti solo per chi il vaccino ce l'ha. Il resto della popolazione entrerà in una specie di zona arancione, dove mancheranno solamente le limitazioni alla libertà di movimento tra diversi comuni. Ingresso vietato, poi, anche nelle piscine e nelle palestre. Un altro punto importante riguarderà i trasporti, anche quelli urbani. A bordo di treni e autobus, infatti, potranno salire solo vaccinati e guariti. Un bel garbuglio per quanto riguarda i controlli, soprattutto in corrispondenza della ripartenza delle lezioni scolastiche, con i grandi flussi in arrivo nelle città tramite i mezzi pubblici.


L'APPLICAZIONE

Il super Green pass diventa quindi indispensabile anche al bancone del bar, rendendo ancora più gravoso il compito di gestori e camerieri. «I clienti al tavolo - spiega Fabio Cadamuro della Fipe - ormai sono abituati a mostrarci il certificato. Al banco invece diventa tutto più complicato, perché i tempi si allungano e si creano molte code. Il nostro appello è rivolto proprio ai clienti: per favore, in questo momento dateci una mano e presentatevi al bancone già con il Green pass a portata di mano. E ricordatevi che i controlli ci sono: non vale la pena prendersi una multa salata per un caffè al bar».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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