«Mostra del cinema, attacco hacker»: impossibile accedere alla piattaforma per i biglietti

Lunedì 31 Agosto 2020 di Alda Vanzan
«Mostra del cinema, attacco hacker»: impossibile accedere alla piattaforma per i biglietti
VENEZIA Mostra del cinema sotto attacco dei pirati informatici? O più semplicemente un sistema che non è riuscito a reggere l'assalto di centinaia e centinaia di accreditati, tutti in coda virtuale per prenotare i biglietti? 

«Pare che il sito sia stato oggetto di un attacco di hacker!» ha detto il direttore della Mostra del cinema, Alberto Barbera, rispondendo su Instagram a un accreditato che si lamentava per l'impossibilità di accedere alla piattaforma Boxol, quella scelta dalla Biennale per la vendita dei biglietti e degli abbonamenti e, da quest'anno, anche per le prenotazioni delle poltrone da parte del popolo della Mostra.

LE LAMENTELE
«Il sito Boxol per le prenotazioni è in crash da un bel po', non riusciamo a prenotare niente», è stata la lamentela di un utente, peraltro condivisa da tutti quelli che per l'intera giornata hanno provato, invano, a trovare un posto per il film Lacci di Daniele Lucchetti in programma mercoledì alle 8.30 al PalaBiennale o per Mila di Christos Nikou sempre alle 8.30 ma in sala Darsena. «Oggi è in crash con appena due film disponibili - ha commentato un altro utente sul profilo Instagram di Barbera - La situazione a metà festival sarà ingestibile per un sito che già adesso va in palla».

Il fatto è che la prenotazione è obbligatoria. Il protocollo anti-Covid ha dato infatti una serie di obblighi alla Biennale. Ad esempio è stata imposta la separazione fisica del red carpet dal pubblico attraverso un muro che rende impossibile vedere gli attori e i registi che calcheranno il tappeto rosso prima di entrare in Sala Grande (e addirittura, ma la Fondazione del neo presidente Roberto Cicutto si è opposta, si voleva circondare con la palizzata anche l'angolo che dà sul Palazzo del Casinò). Poi è stata vietata la trasmissione in diretta sui maxischermi della passerella dei divi: per evitare assembramenti, le immagini saranno mandate in onda in differita, quando dall'altra parte del muro non ci sarà più nessuno e magari si sarà già visto tutto in tv o sui social. Ma il criterio fondante di questa Mostra del cinema allestita in pieno coronavirus, peraltro con un aumento in corso dei contagi, è da un lato l'obbligatorietà della mascherina (anche mentre si guarda il film e in tutta l'area della cittadella del cinema) e dall'altro la prenotazione: ogni spettatore, occasionale o accreditato che sia, deve sapere il numero della poltrona dovrà andare a sedersi e la Biennale, attraverso il sistema di prenotazioni, sarà così in grado, nel caso in cui qualcuno risulti positivo al Covid-19, di rintracciare tutti quelli che gli stavano seduti accanto. Chiaro che se non si riesce a far funzionare il sistema delle prenotazioni sarà un bel problema per la Biennale. Ieri, tra l'altro, ai Giardini dove è in corso la rassegna Classici fuori Mostra sono state ripristinate le biglietterie in loco. Motivo? Problemi tecnici alle biglietterie online.

L'APPELLO
L'altra notte, prima che scoppiasse la grana del sistema in tilt per le prenotazioni online, il direttore di Venezia77 aveva chiesto sostegno ai cinefili. Sui social Barbera aveva postato la foto di un cubo con il manifesto del festival e sopra la statua del classico leone alato. E aveva scritto: «Si poteva non fare la Mostra? Sì. Si doveva evitare di farla? Forse sì... Per noi, la risposta giusta è: non si poteva non farla. Fra tre giorni si parte. Seguiteci con affetto e sosteneteci con generosità. Fa bene far bene al cinema».

DUE SALE PER MILLE
Per quanto riguarda la cerimonia inaugurale in programma mercoledì, una delle novità è che sul palcoscenico della Sala Grande saliranno otto direttori artistici dei principali festival cinematografici europei, da Carlo Chatrian (Berlinale) a Thierry Fremaux (Cannes) e Lili Hinstin (Locarno). Sarà data lettura di un documento per ribadire che i festival non si limitano ad essere delle vetrine promozionali per mostrare il meglio della creatività di autori e cineasti, ma sono sempre più centri di cultura, luoghi di formazione al servizio dei giovani registi, occasioni di formazione culturale per il pubblico e di educazione dei giovani alla bellezza e alla ricchezza dell'esperienza cinematografica. Confermati i mille invitati alla cerimonia inaugurale, solo che saranno divisi a metà: 500 in Sala Grande, dove ci sarà il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, gli altri 500 in Sala Darsena. Ma da qui a mercoledì bisognerà risolvere la grana delle prenotazioni.
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