Migranti, si scatena il dibattito politico. Per Zaia «non ci sono spazi», Serracchiani vede «il fallimento di Meloni» e Dreosto accusa «chi vuole indebolire l'Italia e chiede l'esercito»

E in molti si chiedono dove sia l'Europa e quale ruolo debba avere nella gestione del problema. Attenzione alta sulla rotta balcanica

Martedì 22 Agosto 2023
Migranti, si scatena il dibattito politico

Migranti in Veneto e Fvg, mancano gli spazi ed è sempre più difficile gestire gli arrivi: il dibattito si accende a Nordest, con da una parte il governatore del Veneto Luca Zaia, che si dice preoccupato, dall'altra la deputata Debora Serracchiani, ex presidente del Friuli Venezia Giulia, che attacca: «Smascherato il fallimento di Giorgia Meloni in Europa». E in Fvg si era già fatta sentire, nei giorni scorsi, la voce di Marco Dreosto, deputato della Lega e coordinatore regionale, che sulla questione dei migranti e dell’hotspot aveva dichiarato: «In primo luogo diciamo “no” all’accoglienza diffusa. Esiste poi un problema legato in particolare agli arrivi della rotta balcanica, troppo numerosi e difficili da controllare.

Probabilmente è necessario un ulteriore sforzo per il monitoraggio dei confini anche attraverso l’uso dei militari», concetto che ha ribadito anche oggi, puntando il dito contro coloro il quali utilizzano - a suo dire - la «politica migratoria incontrollata per indebolire il nostro Paese».

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Migranti. Zaia: Mancano spazi, l'Europa dov'è?

Ma dove sia l'Europa, in realtà se lo chiede anche il presidente Zaia, che ha commentato la situazione questa mattina, nel corso di un punto stampa a Venezia: «L'Europa è totalmente assente in questa partita. Non può essere latitante, bisogna chiedere che scenda in campo. L'Italia non può diventare il ventre molle del continente», ha detto. «Abbiamo quasi 9mila persone ospitate rispetto a questo flusso migratorio. Non abbiamo mai rifiutato nessuno, ma siamo preoccupati perché non ci sono più spazi e la situazione rischia di diventare inquietante. Ma c'è il tema della sostenibilità - ha spiegato -. C'è un livello oltre il quale non possiamo garantire dignità».

Dobbiamo scongiurare tendopoli e mega assembramenti, tipo Cona

L'affondo di Serracchiani

«La spaccatura tra Viminale e amministrazione locali è pericolosa: il Governo aiuti i Comuni in affanno nella gestione dei migranti. La destra ha lasciato incancrenire per mesi la situazione è questo è il risultato, sono stati a guardare l'annunciato aumento dei flussi, ora l'ondata arriva e siamo nudi. È stato smascherato il fallimento di Meloni in Europa, dove non è riuscita a farsi dare solidarietà, grazie anche agli amici sovranisti. Si sta dimostrando che il decreto Cutro è dannoso perché asfissia le associazioni togliendo fondi all'accoglienza. Chiacchiere i rimpatri che sono una goccia nel mare, vuoti gli annunci di Molteni su altri decreti sicurezza». Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd. «Tra Lampedusa che esplode e la rotta balcanica in piena attività - aggiunge la parlamentare dem - bisogna subito prepararsi a situazioni ora sì d'emergenza, per le tendopoli è questione di tempo. Perciò arriva tardi e male il capogruppo Fdi Foti che solo adesso auspica un modello che vada bene per tutta l'Italia. Ma finora dov'erano? Che hanno fatto?».

Si son fatti venire la pessima idea di seminare hotspot in Italia e nemmeno quello riusciranno a fare perché hanno contro trasversalmente i territori

 

Dreosto: «L'immigrazione incontrollata è una questione di sicurezza nazionale»

«Vi possono essere attori statuali o Ong talebane dell'accoglienza che hanno intenzione di destabilizzare Italia ed Europa favorendo ondate di migranti irregolari tra cui si possono nascondere pericolosi criminali o jihadisti», lo afferma, in una nota, il senatore e coordinatore Lega Fvg, Marco Dreosto, segretario ufficio presidenza Commissione esteri e difesa di Palazzo Madama.

È necessario difendere i nostri confini e dare un segnale forte all'estero. Si auspica un ritorno ai decreti Salvini che avevano ridotto notevolmente gli arrivi via mare

E «per quanto riguarda la rotta balcanica, contemporaneamente a un serrato dialogo con i sindaci e il territorio per trovare una soluzione ai migranti irregolari già presenti, è necessario anche schierare l'esercito che, con pattugliamenti congiunti con altre forze armate, possa respingere i migranti fuori dai confini nazionali». Secondo Dreosto, «è necessario anche usare tutte le nuove tecnologie per monitorare i confini, come droni e fotocellule. La politica migratoria deve essere determinata dal governo e non da sentenze o, peggio, da attori esterni che hanno come obiettivo l'indebolimento del nostro Paese».

Ultimo aggiornamento: 14:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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