Follia a Mestre. Il negoziante gli dice che il monopattino non è riparabile, lui va fuori di sé ne afferra uno e lo lancia contro i titolari

Lunedì 7 Agosto 2023 di Redazione
Il negoziante gli dice che il monopattino non è riparabile, lui va fuori di sé ne afferra uno e lo lancia contro i titolari

MESTRE - «Ora quello che temiamo sono le ritorsioni. Lui ce lo ha urlato in faccia che sarebbe tornato e che ce l'avrebbe fatta pagare». A parlare è T.G., 37 anni di Spinea fra le vittime dell'aggressione avvenuta nel tardo pomeriggio di venerdì nel negozio in cui si riparano bici elettriche e monopattini, all'angolo fra via Costa e via Ca' Sarvognan in centro a Mestre.

Lui è stato colpito da un pugno in pieno volto: medicato al pronto soccorso di Mirano è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. Era lì perché conosce uno dei titolari che invece ha rimediato due costole incrinate.

Il parapiglia

Protagonista del violento parapiglia un cliente nigeriano che dopo aver maldigerito il fatto che il suo monopattino era irreparabile ha accusato il gestore di avergli rubato il carica batteria e pretendeva la consegna di 70 a euro in contanti come risarcimento.
«Visto la piega che stava prendendo la situazione e vista la stazza dell'uomo - continua il 37enne - il mio amico, dopo aver ribadito che il caricabatteria non lo aveva mai portato, si è offerto comunque di sostituirlo con uno nuovo di zecca. Ma con ogni probabilità quello che quell'energumeno voleva era solo contante, cominciando a dare in escandescenze. A un certo punto ha afferrato uno dei monopattini in riparazione e l'ha lanciandolo di rabbia contro di noi che per fortuna ci siamo spostati in tempo altrimenti poteva anche ucciderci se ci colpiva in testa. A quel punto ho cercato di calmarlo dicendo di uscire e che avrei chiamato la polizia ma lui è stato più veloce di me e mi ha sferrato un colpo dritto nell'occhio. Ne è nata una zuffa furibonda a tre e per fortuna qualcuno che passava ha allertato la polizia. Il tizio a quel punto è scappato verso le poste prendendo con sé tutti gli arnesi che erano sul bancone. I poliziotti si sono subito messi sulle sue tracce ma non lo hanno trovato».

La paura

«Una situazione davvero allucinante - conclude il 37enne - non se ne può più di questi violenti. Il negozio è stato chiuso anche tutto sabato. E ora si deve vivere con l'incubo che possa davvero tornare». L'auspicio è che la polizia lo rintracci e lo blocchi conoscendo il nome di battesimo e contando sulla descrizione dettagliata dei tratti somatici fornita dagli aggrediti.

Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 09:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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