Mestre. Da locale della movida a bivacco per gli sbandati, l'ex bar Porta Gialla nel degrado: giacigli, bagni improvvisati e sporcizia

Lunedì 17 Aprile 2023 di Davide Tamiello
Da locale della movida a bivacco per gli sbandati, l'ex bar Porta Gialla nel degrado: giacigli, bagni improvvisati e sporcizia

MESTRE - Fino a non molto tempo fa era uno dei locali più frequentati dai giovani della città, e non solo: il "Porta Gialla" era una delle tappe fisse delle serate d'estate, cocktail e musica nel verde di parco San Giuliano.

Un locale che piaceva ma non abbastanza, evidentemente, visto che è fallito e da anni ormai è abbandonato al degrado. Ieri, i vigili del fuoco sono intervenuti per un principio d'incendio all'interno del prefabbricato ormai ridotto a una baracca, e all'interno hanno trovato di tutto: giacigli, cucine improvvisate, aree adibite a bagni. Un vero e proprio ricovero per sbandati che, probabilmente, ieri avevano bruciato qualcosa richiamando l'attenzione di qualche passante che ha avvertito poi i pompieri. Ovviamente, al loro arrivo, non c'era più nessuno: ritorneranno quando troveranno il campo nuovamente libero. E non mancheranno le occasioni. Da anni, infatti, quello stabile fa parte di quelle strutture occupate abusivamente da senzatetto e sbandati. C'è l'ex Telecom di via Carducci, ci sono gli appartamenti abbandonati di via Sansovino, C'è l'ex serra Cianchi vicino al cimitero. In passato c'erano l'ex scuola Monteverdi di Marghera (ormai abbattuta da più di due anni e al posto della quale dovrebbe sorgere la nuova questura di terraferma) e l'ex malteria di via dell'Azoto (rasa al suolo anche quella). La realtà del Porta Gialla è più intima, non di massa, gli ospiti possono essere giusto una manciata.

LA STORIA

L'edificio che conteneva il bar-ristorante era stato autorizzato nel 2006 in via del tutto provvisoria dalla Sovrintendenza ai beni ambientali, poi prorogata anno dopo anno. Ma gli affari per i vari gestori non sono andati tutti benissimo, con l'ultimo costretto ad abbandonare nel 2018 (lasciando svariate morosità) nonostante il contratto scadesse nel 2020. E poi, nel 2019, un incendio per un probabile cortocircuito ha ulteriormente devastato i locali. La polizia locale l'ha inserita tra i 145 siti della città che, attraverso il progetto "Oculus", vengono monitorati costantemente per evitare accampamenti o l'esplodere di situazioni di degrado. C'era stata in passato anche qualche proposta per abbattere la struttura, ormai irrecuperabile a questo punto se nessuno decide di provare a rilanciarla. Speranza ormai vana, visto che nessuno, negli ultimi anni, ha voluto farsi avanti per chiederne la gestione.

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci