MESTRE - Nuova protesta ieri per la comunità ortodossa moldava davanti alla chiesetta neogotica dell'ex Umberto I. Durante la preghiera all'aperto i cartelli dei fedeli chiedevano "giustizia per la comunità ortodossa dell'Europa dell'est".
La protesta
Quest'ultimo due mesi fa si è rimpossessato della chiesa, ha cambiato i lucchetti d'ingresso e ha impedito l'accesso ai fedeli. Da quel giorno, ogni domenica Bitca porta con sé il leggio, lo posiziona sulla strada sterrata assieme ai libri di preghiere, le icone sacre e cosparge l'incenso rituale. La contesa tra le due comunità non sembra trovare soluzione nel dialogo. Da un lato la comunità ortodossa moldava e dell'Europa dell'Est auspica che il Comune si pronunci a suo favore, quando il 23 dicembre scadrà il contratto di comodato d'uso, e spera che le siano restituite le chiavi della chiesa. Dall'altro la comunità greca ne rivendica la gestione "in forma privata", considerato che lo spazio è oggi inaccessibile al pubblico. «Abbiamo lavorato nove anni per ristrutturarla diceva ieri la sorella di padre Bitca -. L'abbiamo resa bella, portando all'interno oggetti sacri, icone e libri. Non vogliono restituirci i nostri beni e questa situazione è assurda».
Nel 2014 la Sacra Arcidiocesi ottenne in sub-comodato dal Comune la chiesetta e l'annesso spazio verde per esercitare attività di culto. Il contratto fu firmato dal precedente metropolita. Al tempo era abbandonata, era diventata rifugio di tossicodipendenti e senzatetto. Anatolie Bitca e la comunità moldava e dell'Europa dell'Est decisero di investire i loro soldi per ristrutturarla. Nel marzo del 2021, alla morte dell'arcivescovo ortodosso, si insediò il nuovo metropolita Polykarpos. Chiese la verifica delle condizioni del luogo e ne rivendicò la gestione. Ne nacque una contesa per il possesso finita in tribunale, con una prima ordinanza a favore dell'Arcidiocesi, un secondo ricorso di Bitca, infine il respingimento del suo reclamo. Per protesta ieri, al termine della Messa, accompagnati da polizia, carabinieri e vigili urbani, i fedeli hanno percorso in un corteo di preghiera, con candele tra le mani, via Circonvallazione, via Riviera XX settembre, fino in piazza Ferretto. «La causa ci è costata 35mila euro ha dichiarato Bitca . E continuiamo a pagare le bollette della luce della chiesa, perché non cediamo fino a che il Comune non dà una risposta. I fedeli sono in mezzo alla strada, non posso celebrare comunioni e battesimi. Questa chiesa deve essere di tutti».