Mestre. Operai pagati meno di 7 euro l'ora nei subappalti: verso il processo per 32 indagati

In qualità di parte civile sono stati ammessi alcuni lavoratori e la stessa Fincantieri

Giovedì 23 Marzo 2023 di Gianluca Amadori
Mestre. Operai pagati meno di 7 euro l'ora nei subappalti: verso il processo per 32 indagati

VENEZIA - Soltanto gli operai retribuiti con meno di 7 euro all'ora sono stati ammessi a costituirsi parte civile al processo relativo al presunto sfruttamento dei lavoratori avvenuto a Fincantieri.
Lo ha deciso ieri la giudice per l'udienza preliminare di Venezia, Maria Rosa Barbieri, attenendosi al capo d'imputazione formulato dal pm Giorgio Gava, nel quale lo sfruttamento viene contestato proprio nei casi di retribuzione inferiore a quella somma.

In qualità di parte civile sono stati ammessi anche alcuni lavoratori specificamente indicati dalla Procura come vittime di sfruttamento (anche se retribuiti con più di 7 euro all'ora), nonché i sindacati Cgil, Cisl e Cobas (limitatamente allo sfruttamento degli operai), e la stessa Fincantieri: quest'ultima limitatamente alla posizione di due dei quindici dipendenti finiti sotto inchiesta con l'accusa di corruzione tra privati, i quali sono stati nel frattempo licenziati.

RESPONSABILE CIVILE

Al processo Fincantieri figura anche in qualità di imputata ai sensi della legge che prevede la responsabilità penale a carico delle società a seguito di comportamenti illeciti messi in atto dai propri dipendenti. Nell'udienza di ieri è stata chiesta la citazione dell'azienda anche come responsabile civile, ovvero come soggetto tenuto a pagare gli eventuali risarcimenti in relazione ai comportamenti ritenuti illeciti dei suoi dipendenti: la giudice si pronuncerà sull'istanza il prossimo 24 maggio. In caso di accoglimento, Fincantieri parteciperà al processo con tre diverse posizioni: imputata, responsabile civile e parte civile (e dunque vittima).
Cgil e Fiom hanno commentato con soddisfazione l'ammissione in qualità di parte civile.
Nell'udienza di ieri i cinque imputati che hanno collaborato con la Procura hanno presentato istanza di patteggiamento di una pena inferiore ad un anno di reclusione: si tratta dei consulenti del lavoro Angelo e Bruno Di Corrado, nonché degli imprenditori di nazionalità bengalese Mohammad Shafique, Ali Md Nayon e Ali Md Suhag. Per il momento non sono state presentate altre richieste di riti alternativi.

LE INDAGINI

A coordinare le indagini è stato il sostituto procuratore Gava, il quale ha chiesto il rinvio a giudizio di 32 persone, (imprenditori in subappalto, dirigenti e funzionari di Fincantieri) nonché di una dozzina di società accusati di aver sfruttato i propri dipendenti retribuendoli con il sistema della cosiddetta paga globale, con 5-7 euro all'ora. I rispettivi titolari si sono difesi sostenendo di essere stati costretti da Fincantieri a sottopagare i lavoratori in quanto a loro volta pagati molto meno del dovuto dai cantieri navali di Marghera. Alcuni dirigenti e funzionari di Fincantieri sono accusati anche di corruzione tra privati (articolo 2635 del Codice civile) per aver chiesto e ottenuto somme di denaro e regali dagli imprenditori.

Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 07:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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