VENEZIA - Corruzione tra privati, caporalato e favori personali attorno alla Fincantieri di Marghera (Venezia): sono le accuse che hanno portato oggi, 15 febbraio 2023, in aula bunker di Mestre alla schermaglia per l'ammissione delle parti civili al processo. La giudice Maria Rosa Barbieri, vista la mole di eccezioni, si è riservata di decidere ed ha rinviato l'udienza al 22 marzo prossimo. Il processo, nato da un'inchiesta guidata dal Pm Giorgio Gava, riguarda una presunta serie di corruttele con imputati funzionari e dirigenti o ex della Fincantieri che avrebbero certificato la necessità di proseguire lavori, in realtà conclusi, con perizie fasulle che avrebbero permesso alle ditte in subappalto di rimanere in cantiere (corruzione tra privati).
Dall'altro lato l'inchiesta riguarda anche i compensi che le ditte in subappalto avrebbero dato, inferiori ai 7 euro l'ora, ai dipendenti, di qui l'ipotesi di accusa di caporalato. Poi ci sono anche regalie che le stesse ditte avrebbero fatto ai funzionari e dirigenti per veder garantita la loro posizione privilegiata. A processo ci sono 13 dipendenti di Fincantieri - mentre altri due, imputati, sono stati licenziati - e i titolari o responsabili di una dozzina di società che avrebbero favorito il malaffare per lucro. In aula hanno chiesto di essere parti civili alcune sigle sindacali ed una quarantina di operai per lo più del Bangladesh, mentre 30 (ma uno è nel frattempo deceduto) sono i lavoratori parte lesa. Fincantieri, da parte sua, ha chiesto di essere parte civile per il danno economico subito con il prolungamento dei lavori.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout