MESTRE - Lo ha trovato esanime a letto la madre che, insospettita dal silenzio, ha dovuto chiedere l'intervento delle forze dell'ordine per entrare nella casa del figlio. Per Riccardo Dapar, 66 anni, non c'era più nulla da fare.
LA CARRIERA SPORTIVA
Nel curriculum sportivo di Dapar, la guida tecnica di squadre giovanili (principalmente Giovanissimi e Allievi) di società che rappresentano almeno una parte della storia del football cittadino come il Gazzera Olimpia Chirignago, il Favaro, la Mestrina e l'Edo Mestre, ma anche Miranese e San Donà, fino alla stagione 2015/16. «Un grande appassionato di calcio a ogni livello, da quello a undici fino al futsal - ricorda Massimo Levarato, suo vicino di casa, ex compagno di squadra e, come Riccardo, ex allenatore delle giovanili - ma soprattutto un uomo estroverso, dotato di una grande carica umana, ex portiere nelle stesse squadre in cui io giocavo da prima punta. Assieme ad altri amici, a metà degli anni '80, ci gettammo nell'avventura di quello che allora veniva chiamato il futebal de salao, secondo la dizione brasiliana allora più in voga, cioè il futsal, o il calcio a cinque. La nostra squadra era l'Enoteca Bar 68 di via San Donà: epiche le sfide con i ragazzi de La Parigina di piazza Ferretto, dove, nell'85, organizzammo la prima edizione all'aperto del torneo di futebol de salao, che tra l'altro vincemmo. Fummo pionieri di quella disciplina. In seguito, abbiamo continuato assieme ad allenare nel calcio a undici, fino ad alcuni anni fa. Con Riccardo scompare non solo un grande amico personale, ma anche un pezzo della storia sportiva di Mestre».
Di lui conserva un'immagine precisa anche l'ex dirigente del Goc Francesco Confalone, storico direttore del premio Top Trivengas: «Nel 2011 Dapar era stato chiamato dal presidente Enzo Fuin alla guida degli Allievi provinciali. Nel corso dell'anno venne a Mestre Gianni Rivera, dal 2010 designato presidente del Settore giovanile e scolastico della Figc: Riccardo, tifoso del Milan, e i suoi ragazzi dialogarono per una serata intera (per lui era la seconda volta) con la stella rossonera. Fu una bella opportunità per i nostri ragazzi e senza dubbio una grande soddisfazione per il nostro coach».