Mestre. "Guerra" di Halloween tra le parrocchie: c'è chi sdogana la festa dei mostri, ma il vicario foraneo dissente: «Educate i bambini a visitare le tombe»

Lunedì 30 Ottobre 2023 di Alvise Sperandio
"Guerra" di Halloween tra le parrocchie: c'è chi sdogana la festa dei mostri, ma il vicario foraneo dissente: «Educate i bambini a visitare le tombe»

MESTRE - La festa del “dolcetto o scherzetto”, tra zucche, streghe e fantasmi, oppure la preghiera ai santi e il ricordo dei defunti? A Venezia la notte di Halloween fa discutere anche i preti: tra chi, come il parroco di Carpenedo don Gianni Antoniazzi autorizza la festa in patronato, ritenendo che sia da “sdoganare” in quanto ormai parte della società attuale; e chi, come il vicario foraneo di Mestre, don Natalino Bonazza, pensa che sarebbe molto meglio educare i bambini e i ragazzi ad andare ai funerali e a fare visita alle tombe dei propri cari. Nel frattempo, a Venezia centro storico proprio domani notte una cinquantina di evangelizzatori di strada andrà tra campi e calli incontro ai ragazzi della movida proponendo, al posto di Halloween, una preghiera in chiesa e una candela accesa: l’alternativa della spiritualità in luogo della mondanità.
Ad animare il dibattito tra il clero veneziano è il post di don Natalino Bonazza, parroco di San Giuseppe in viale San Marco nonché vicario foraneo di Mestre, che facendo riferimento alla guerra in Terra santa scrive sulla propria pagina Facebook: “Mentre sappiamo di bambini bruciati, decapitati, bombardati o sepolti sotto le macerie, noi che famo? Festine di Halloween!”.

Una riflessione che il prete lancia a livello generale sulla ricorrenza pagana importata dalla tradizione anglosassone, dal preminente risvolto commerciale. Ricorrenza non riconosciuta dalla Chiesa che, invece, in questi giorni invita a celebrare tutti i santi e ricorda l’importanza di commemorare i defunti, in un’epoca in cui di morte si parla sempre meno, se non per esorcizzarla, quasi non facesse parte della vita.

IL MESSAGGIO

Seppur senza nominarlo, pare evidente che il prete abbia quanto meno voluto mandare un’ambasciata al confratello don Antoniazzi che ha deciso di ospitare in patronato, domani pomeriggio, la festa di Halloween organizzata da un gruppo di adulti. Scelta che ha incontrato la freddezza della diocesi la quale nell’ultimo numero del proprio settimanale Gente veneta pubblica un articolo a firma del teologo Alberto Peratoner che “stronca” la nottata pagana: «Il problema principale è, col suo collocarsi a ridosso delle celebrazioni dei Santi e dei Defunti, di porsi in sostituzione al vissuto cristiano di questi due preziosissimi e intensi momenti celebrativi dell’anno liturgico. Che, anziché sciupati e dispersi attraverso un fattore di diversione e distorsione come questo, andrebbero invece riscoperti nella loro luminosa bellezza».
E così, mentre don Antoniazzi la butta là: “Battezziamo questa festa”, don Bonazza sgancia la replica pepata: “Tu chiamale, se vuoi, innovazioni pastorali”, ironizza richiamando Lucio Battisti. «Giocare sull’orrido, truccarsi da zombie, trastullarsi sulle tenebre notturne… però guai a portare i nipotini al funerale del nonno: sai che trauma! E al cimitero: ma dai, perché rattristarli ‘sti bambini?», scrive ancora don Bonazza tra reazioni favorevoli e contrarie: «Il post rileva semplicemente quanto sia stridente l’adeguarsi alla moda festaiola e favolosa proprio in questi giorni, nei quali il peggio non è morto».

L’INIZIATIVA

E, intanto, anche a Venezia centro storico la notte di Halloween suggerisce iniziative diverse. Mentre pullula l’organizzazione di feste dallo stile rigorosamente tenebroso, a Rialto si preparano ad uscire gli evangelizzatori di strada con “Luci nella notte”. Un’esperienza lanciata già da anni dal parroco don Antonio Biancotto, che si rinnova anche nei giorni di Carnevale e vede una cinquantina di fedeli andare incontro ai ragazzi della movida serale, nei pressi della chiesa di San Giovanni elemosinario, dopo aver ricevuto il mandato con la messa a San Cassiano. Andranno a dare un annuncio di fede con l’invito a entrare in chiesa per pregare e accendere una candela: una fiammella di speranza nella notte della paura.

Ultimo aggiornamento: 16:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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