Mestre, la denuncia dei residenti: «Sbandati nel palazzo con tanto di materasso e spaccio di droga»

Mercoledì 13 Luglio 2022 di Paolo Guidone
VIA MONTE SAN GABRIELE La scena che si è presentata agli inquilini di un condominio
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MESTRE - Ancora “ospiti indesiderati “ - e questa volta si è trattato di una persona con materasso al seguito - nelle proprietà condominiali delle zone di via Piave e della stazione ferroviaria di Mestre. L’ultima scoperta l’ha fatta ieri mattina un’ inquilina residente in via Monte San Gabriele a pochi passi da via Monte San Michele (e da dove avvenne la famosa “retata” dei pesci grossi da parte della Polizia nell’estate del 2018), una zona presidiata da numerose telecamere di video sorveglianza che non sembrano però avere l’effetto di dissuadere il continuo bivacco notturno e diurno di spacciatori e di pendolari del buco. 

L’UOMO COL MATERASSO

L’uomo, di origine africana, è stato sorpreso dai condomini mentre dormiva profondamente dopo essersi appartato in una nicchia presente nelle parti comuni dell’edificio e, temendo ritorsioni già avvenute in casi analoghi ad altri condomini della zona, alle 8.30 l’inquilina e gli altri condomini hanno immediatamente chiamato la Polizia Locale.

Solo più tardi l’uomo si è allontanato spontaneamente dal suo improvvisato giaciglio lasciando però sul posto il materasso utilizzato per dormire, poi spostato – ma non rimosso- dagli agenti intervenuti sul posto.


«Poi verrà qualcuno a portare via il materasso lurido che ci hanno lasciato in questo schifo di quartiere in cui ci stanno ghettizzando? - si chiede l’inquilina - Ormai questa zona di Mestre è sempre più degradata mentre non mi risulta che in viale Garibaldi vengano trovati materassi abbandonati davanti ai condomini. Evidentemente a Mestre è utile che ci sia una zona in cui lasciare il peggio per evitare che questa si sposti in altri quartieri e così noi, che pure siamo tutte brave persone, ci siamo abituati a trovarci i drogati sulle scale – si sfoga l’inquilina di via Monte San Gabriele - con il timore di uscire di casa a qualsiasi ora del giorno. Ed ogni volta che questo accade chiamiamo la Polizia e i Carabinieri che ci rispondono che gli interventi possono essere fatti col contagocce perché la disponibilità dei loro mezzi è molto limitata». 

SPACCIO SOTTO CASA

Nell’area di via Piave ormai la situazione è talmente degenerata che i residenti riconoscono gli spacciatori uno per uno.«“Ci abbiamo fatto l’occhio e i pusher che girano in questa zona li riconosciamo immediatamente e li vediamo gironzolare anche in altre zone di Mestre considerate più sicure, mentre ciondolano, sbevazzano e sporcano rendendo la zona invivibile e di fronte a tutto questo libero spaccio e degrado ci sentiamo rispondere che non è legale chiedere i documenti a tutti». 
Come dimostrano i numerosi casi denunciati in questi ultimi giorni, in via Fiume, così come in via Dante, in via Ortigara , in via Ca’ Marcello e lungo il corridoio del Bici Park di via Trento, i bivacchi di sbandati , spacciatori e tossicodipendenti nell’area di via Piave e nei pressi della stazione di Mestre sono sempre più frequenti. «Bene ha fatto l’anonimo graffitaro che ha avuto la brillante idea di lasciare la scritta ‘nave de ero’ all’imbocco del sottopasso ciclopedonale ferroviario che collega Mestre con Marghera e che in questo modo ha avuto il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica su una situazione di degrado che non si riesce ad eliminare - ricorda sconsolata l’inquilina - ma deve essere chiaro a tutti che lo spaccio non avviene solo lì davanti ma anche altrove».

Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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