MESTRE - L'attesa continua. Ma, nell'attesa, i capannoni e la darsena continuano a svuotarsi. La decisione del Tribunale di Padova sul futuro della Immpart Srl e, di riflesso, su cosa ne sarà della Darsena Dec tra il Laguna Palace e il canal Salso, non è ancora arrivata ma intanto, in meno di una settimana da quando, prima sottotraccia e poi sui giornali, si è diffusa la voce di possibili "sigilli" in arrivo per la struttura, l'occupazione dei posti barca e dei capannoni si è più che dimezzata con un "esodo" che non sembra ancora essersi arrestato.
«COME SCIACALLI»
Mediamente, alla Dec, lasciare una barca per un anno costa sui 2.200 euro. Una quota che viene pagata da metà aprile alla metà di aprile dell'anno successivo, quindi chi fino a pochi giorni fa teneva la barca nella darsena, contava di restare tranquillo fino all'anno prossimo. Invece, la notizia della possibilità di un probabile naufragio del tentativo di concordato preventivo della Immpart, ha fatto saltare tutti i piani e, chi poteva farlo, si è andato a riprendere la barca. «Avevamo 450 barche, ne sono rimaste 200» si limitano a dire alla Dec. Alcune avrebbero trovato posto alla Certosa, altre addirittura a Chioggia. Ma alcuni che non avevano a disposizione almeno il giardino per portare il carrello con l'imbarcazione, sono stati contattati a poca distanza dalla Dec da alcuni proprietari di terreni («sciacalli», li definisce chi li ha incontrati) che hanno proposto spazi in terreni agricoli a 350 euro al mese, ovviamente in nero e senza assicurazione in caso di danni al natante.
Il fuggi fuggi, insomma, continua, nonostante le rassicurazioni date nei giorni scorsi dal commissario giudiziale, il commercialista padovano Marcello Dalla Costa: «Non ci sarà nessun sequestro delle imbarcazioni - aveva precisato Dalla Costa - non ci saranno conseguenze di questo tipo». Resta il fatto che il concordato della Immpart (con debiti per 18 milioni di euro) resta appeso a un filo, e l'alternativa è quella del fallimento che, per la Darsena Dec, può significare la liquidazione con un'asta o, nel migliore dei casi, una "gestione provvisoria" in attesa di trovare un acquirente. «Ci sono nostri clienti che si sono già proposti per organizzare una "cordata" ed acquisire insieme la struttura se e quando sarà messa sul mercato» riprendono alla Dec. Di certo, vista la qualità e la posizione della darsena, le "quote" che ognuno dovrebbe versare dovrebbero essere impegnative, ma questa è almeno la dimostrazione dell'apprezzamento di molti nei confronti della struttura. Ma, almeno fino alla decisione del Tribunale di Padova, tutto rimane nel limbo.
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