Vetrine sventrate 14 volte: «Adesso basta, o metto le guardie armate o me ne vado via»

Venerdì 31 Gennaio 2020 di Nicola Munaro
MESTRE La Carrozzeria Moderna presa di mira dai ladri
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MESTRE Con quello dell’altra notte fanno quattordici in sei anni. Quattordici volte con le vetrine sventrate, quattordici volte con i distributori automatici di bevande e di cibo scassinati, con gli pneumatici gettati a terra dagli scaffali. E una nuova, ennesima, denuncia. Arrivata sul tavolo della questura di Venezia ad ingrossare il fascicolo nel quale l’auto carrozzeria Moderna di via Giustizia è una tristemente nota conoscenza.
«Adesso basta, non si può continuare a lavorare così: o metto le guardie armate o me ne vado via», il commento sconsolato del titolare, Paolo Favaretto. «Bisogna far qualcosa di strutturale per via Giustizia, non si può lasciare così».

400 MILA EURO DI DANNI
A scandire la serie di colpi, ormai è solo il tempo. L’ultimo colpo alla carrozzeria Moderna è stato messo a segno poco dopo la mezzanotte tra mercoledì e ieri. Il copione, quello già visto tante volte la mattina successiva: vetri rotti, materiale gettato alla rinfusa sul pavimento, distributori automatici devastati.
Prima dell’altra notte, era capitato nemmeno due settimane fa, il 18 gennaio. In tutto si contano circa 400 mila euro di danni nell’arco di sei anni, da quando cioè la Moderna è arrivata in via Giustizia. Tutti episodi non soltanto denunciati alla polizia, ma raccontati con dovizia di particolari in due lettere spedite al sindaco Luigi Brugnaro e al prefetto Vittorio Zappalorto.

LO SFOGO
«Non possiamo andare avanti molto in questa situazione - sono le parole del titolare - La nostra attività dà lavoro a venti famiglie, se non arriva una decisione drastica e risolutiva saremo costretti a farlo noi, a scapito del quartiere, dell’impresa, del lavoro dei nostri collaboratori», il che tradotto, vuol dire pensare a delle guardie giurate private o a trasferirsi in un’altra zona.

«Le autorità sanno bene quali sono i problemi di questa via e conoscono la storia della strada - continua Favaretto - c’è una casa abbandonata, un’ex falegnameria, dove bivaccano delle persone e nessuno fa niente per risolvere questa situazione di degrado. Abbiamo chiesto per anni di trovare una soluzione, qui insistono molte attività che combattono ogni giorno per sopravvivere e risollevare il degrado di questo quartiere. Ma non possiamo lottare da soli - conclude - Serve l’esercito, anche in questo lembo di città. Servono controlli assidui, vigilanza continua e telecamere. E serve soprattutto una decisione, anche drastica, come l’abbattimento degli edifici che generano degrado».
Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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