Mestre, case popolari. «Abbattere la Nave, il Comune è d'accordo con l'Ater»

Lunedì 7 Febbraio 2022
Mestre, case popolari. «Abbattere la Nave, il Comune è d'accordo con l'Ater»

MESTRE - «Il Comune supporterà l'Ater nel progetto di demolizione della Nave di Altobello.

Questi casermoni con centinaia di appartamenti, al pari di quelli costruiti nei decenni scorsi in via del Bosco a Marghera, non hanno più ragione di esistere». Simone Venturini, assessore alla Coesione sociale e alle Politiche della residenza, si schiera apertamente per l'abbattimento del maxi-condominio di via dello Squero, ipotesi al vaglio di Ater e Regione. «Dialogo e incontri con Ater e Regione si stanno susseguendo da un anno - spiega Venturini -. C'è un interesse comune in merito a questa operazione, nell'ottica del completamento del progetto di riqualificazione del rione di Altobello. In questi complessi ci possono essere criticità risolvibili con interventi di restauro, ma in questo caso evidentemente no». Investire milioni di euro per mettere dei cerotti a ferite ben più profonde, significherebbe dunque gettare via denaro pubblico. Meglio, quindi, investire quei 7,6 milioni di euro già stanziati per la Nave nel restauro delle case sfitte dove trasferire gli attuali inquilini. «Come Comune di Venezia - riprende l'assessore - siamo pronti a supportare l'Ater dal punto di vista sociale, politico ed urbanistico, arrivando poi a valorizzare le aree che saranno liberate. Un percorso che andrà fatto anche attraverso la mediazione con i cittadini».


«Finalmente qualcosa si muove ad Altobello. La risposta dell'assessore regionale al territorio Corazzari all'interrogazione sulla situazione del degrado della Nave 1 è un apprezzabile passo avanti». Il Circolo del Partito Democratico Piave-Altobello commenta così la conferma, arrivata anche dall'Ater, dell'ipotesi di demolire e ricostruire (ma in tutt'altro modo e riducendo i volumi) il maxi-condominio di via dello Squero. «Ora riteniamo che debba essere sciolto il nodo da parte della Regione Veneto in merito all'ipotesi di procedere con l'intervento di manutenzione, oppure valutare questo intervento radicale di abbattimento. Crediamo che la via dell'intervento radicale debba essere la scelta prioritaria». Per questo il Circolo del Pd chiede tempistiche certe: «Abbiamo chiesto più volte la creazione di un tavolo per decidere, con procedimenti partecipativi, sul futuro dell'area. Ai cittadini interessa anche discutere e valutare interventi rigenerativi su un'area più vasta che comprende anche i terreni Italgas, ma siamo ancora in attesa che il Comune di Venezia renda noto ai cittadini quali siano i progetti per quell'area» concludono dal Pd.

(f.fen.)

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci