Mattia e Leonardo: due tragedie che hanno sconvolto il Lido di Venezia

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Lorenzo Mayer
Leonardo Babetto e Mattia Coada

LIDO - La settimana che ha sconvolto le festività natalizie al Lido. Due giovani vite stroncate quando dovevano ancora fiorire. Due tragedie che, pur per motivi e ragioni diverse, lasciano tanti interrogativi e hanno scosso una comunità intera. Prima il decesso al pronto soccorso del piccolo Mattia Coada, 8 anni, per cause ancora da chiarire, lo scorso 28 dicembre, poi la morte, venerdì scorso di Leonardo Babetto, 16 anni, che da maggio scorso conviveva e combatteva, con coraggio, contro una grave malattia.

Tanti sono i ricordi di chi ha conosciuto Leonardo e Mattia e i messaggi di affetto e vicinanza alle loro famiglie. Leonardo era innamorato dei motori. "Un ragazzo dotato di una grande intelligenza così lo descrive Leonardo Toffoletto, tra i suoi amici più stretti eravamo insieme tutti i giorni, al pomeriggio, in garage da me a smontare e rimontare i motori. Posso dire che, insieme, abbiamo smontato e rimontato la mia moto almeno 2 o 3 volte. Era una persona molto timida, non si apriva facilmente con tutti, ma insieme avevamo una grande sintonia. Anche se ultimamente non poteva più salire in motorino ed era in carrozzina, ci divertivamo lo stesso". Venerdì, nel giorno dei funerali avrà anche un compito per onorarne il ricordo.

IL COMPITO
"Vorrei che finalmente potesse vedere, anche se dall'alto, il suo motorino, rimesso a nuovo e finito di sistemare. Questo era il suo sogno. Un motorino, assemblato da noi, anche con alcuni pezzi di ricambio che erano stati parecchio costosi, frutto di sacrifici e di ore trascorse in laboratorio. Un motorino splendido che è quasi più da circuito che da strada normale. Avevamo una passione comune per la meccanica e i motori due tempi".

L'ADDIO
Per l'addio a Mattia Coada i tempi si allungano. Con ogni probabilità non sarà possibile celebrare i funerali giovedì come inizialmente programmato, in quanto l'autopsia è slittata a mercoledì. "Tutta la comunità moldava e cristiano ortodossa di Venezia e Mestre è partecipe di questa tragedia e vicina alla famiglia. - racconta padre Anatolie Bitca, assistente spirituale della comunità e della famiglia Coada - Purtroppo non abbiamo potuto ancora organizzare un ricordo di Mattia, perchè non abbiamo una chiesa dove andare. Ma lo faremo sicuramente il giorno del funerale. Tutta la nostra comunità è comunque vicina a Mattia, bambino speciale e alla sua famiglia. La perdita di un figlio è un dolore che non si può spiegare a parole. Si può solo stare in silenzio e pregare, sono le uniche cose che possiamo fare in questo momento e che stiamo facendo. Non ci sono parole, silenzio e preghiera. Anche io ho provato il dolore di perdere un figlio (nella chiesa ortodossa si può diventare preti dopo essersi sposati, non vi è l'obbligo del celibato ndr) e non si può spiegare. E anche se ci fossero situazioni simili, ognuna di esse ha al suo interno un dolore e un dramma diversi. Aspettiamo di poter salutare Mattia. Quel giorno ci saremo tutti".
 

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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