«A Marghera un polo dell'idrogeno per tutto il Nordest»

Lunedì 30 Maggio 2022 di M.Gas.
Il polo tecnologico di Marghera

VENEZIA - «La sua teoria è ormai matura e collaudata, conosciuta da quasi cento anni. L'idrogeno è sempre stato utilizzato nella grande industria, quindi ha dei criteri di sicurezza elevati». Parole che arrivano da Andrea Bos, presidente di Hydrogen Park, consorzio nato nel 2003 a Porto Marghera per volontà di Confindustria Venezia e di un gruppo di aziende del polo chimico, che rappresenta una tessera della strategia energetica europea e un terreno naturale per lo sviluppo su scala industriale delle applicazioni legate all'idrogeno.


PASSI NEL FUTURO
Poiché le economie globali mirano a diventare carbon neutral, l'idrogeno prodotto con le energie rinnovabili rappresenta una componente chiave del mix energetico.

Le caratteristiche del polo di Marghera favoriscono l'integrazione tra innovazione tecnologica e mondo industriale, offrendo la possibilità di sperimentare tutti gli ambiti di ricerca e di sviluppo intorno all'utilizzo dell'idrogeno: dalla produzione allo stoccaggio, fino alla micro distribuzione e consegna. Ciò che rende questo sito unico rispetto a qualunque altro del genere in Italia, è il fatto che la pipeline attraversa - forse per una strategia antica - tutto il Porto. Esiste dunque già un'ossatura, autorizzata e funzionante, per addizionare infrastrutturalmente, per grandi utilizzatori futuri, elevati volumi di idrogeno. «Siamo avanti di vent'anni rispetto a qualunque altro progetto e abbiamo già sperimentato la funzionalità dell'idrogeno rispetto alla complessità di Porto Marghera», continua Bos. Che con orgoglio assicura: «Il nostro non è solo un pensiero ricco di speranza, ma è già realtà. Dagli anni 80 abbiamo avuto un contrasto fra l'economia e l'industria. Oggi, se vogliamo trattenere gli investimenti a livelli occupazionali anche nei nostri territori, dobbiamo accompagnare quelli esistenti verso la transizione ecologica, senza sostituirli, allungandone la vita utile».


IL PATTO
Trovare l'equilibrio tra domanda e produzione di idrogeno, nel prossimo futuro sarà quindi il primo obiettivo da raggiungere. L'accordo che Hydrogen Park e Sapio hanno sottoscritto con il Porto rappresenta la prima attuazione in Italia della strategia energetica europea, che prevede la realizzazione di una Hydrogen Valley d'area vasta metropolitana, ponendo il Veneto primo in Italia, e nel bacino del Mediterraneo, nella creazione di una facility logistica. L'Europa sta accelerando su questi temi e se da un lato i fondi del Pnrr ci sono, dall'altro di anno in anno andranno incrementati altri fondi strutturali. «Dove il presente ci dà delle sfide complesse - continua Bos - il futuro, dal punto di vista sistemico, ha delle ottime aspettative in merito all'idrogeno. Tra gli esempi concreti realizzati, a livello sperimentale da Hydrogen Park con i soci, il vaporetto ad idrogeno, attraverso l'utilizzo di uno scafo Alilaguna. O Energy Observer, catamarano con piena navigabilità, in grado di compiere il giro del mondo senza fare mai rifornimento in quanto, tramite celle solari, riesce a garantirsi continuamente l'energia di cui ha bisogno proprio grazie all'idrogeno». L'ambizione? Creare un polo dell'idrogeno con altri punti di applicazione, per servire tutto il Nordest, fino alla Lombardia.
 

Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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