Marghera. Inizia a giocare a Pokémon e arriva ai Mondiali in Giappone. Marco, 19 anni, ha costruito una carriera e un nuovo lavoro

Domenica 20 Agosto 2023 di Giulia Zennaro
Inizia a giocare a Pokémon e arriva ai Mondiali in Giappone. Marco, 19 anni, ha costruito una carriera e un nuovo lavoro

MESTRE - Chi ha detto che giocare con i Pokémon è un'attività futile si ricrederà (forse) conoscendo la storia di Marco Silva, 19enne di Marghera che grazie a questo particolarissimo sport ha costruito una carriera e un'attività lavorativa in piena regola, che l'ha portato a girare tutto il mondo inseguendo la sua passione e l'ha condotto a essere il numero uno del ranking europeo.

Tornato di recente dai mondiali, che quest'anno si sono tenuti in Giappone, Paese d'origine dei Pokémon, ripercorre la sua esperienza e rivela di essere già pronto ad allenarsi per farsi trovare preparato al prossimo torneo, che si terrà a Barcellona tra un mese.

LA CARRIERA

«Ho cominciato a giocare da ragazzino e nel 2016 ho iniziato a iscrivermi ai tornei, prima quelli locali. Giocavo già on line e andavo molto bene, per questo ho pensato di fare il passo in più e partecipare ai tornei. Quando ho visto che anche lì vincevo ho deciso di provare a partecipare anche a gare all'estero: gli stessi organizzatori hanno consigliato ai miei genitori, perché all'epoca ero minorenne, di farmi partecipare perché ero forte e potevo vincere». Così, un torneo dopo l'altro, Marco continua a giocare e a macinare vittorie e soddisfazioni, mentre nel frattempo gira il mondo, sempre inseguendo i Pokémon: «Sono stato un po' dappertutto, in Europa principalmente nel Regno Unito, in Francia, Svezia Germania, Belgio, Olanda, a livello mondiale sono andato a giocare fino negli Stati Uniti, in Brasile e in Australia. Una delle cose belle di questo sport è che ti fa conoscere persone di ogni cultura».
In Italia, spiega, la legislatura impedisce di pagare in denaro i concorrenti, per scoraggiare il gioco d'azzardo: le vincite sono retribuite con set di carte di valore, che possono arrivare anche a migliaia di euro in base alla rarità degli esemplari. «In Italia funziona così, in Francia, Germania e Svezia le leggi sono diverse e ti pagano in denaro. Io non sono un collezionista ma è una bella soddisfazione guadagnare qualcosa dalla tua passione, soprattutto quando sei un ragazzo».

SFIDA DI VERTICE

Al mondiale Marco è riuscito ad arrivare in virtù del suo risultato a livello europeo, che lo vede attualmente primo nel ranking: «Avendo vinto nel 2020 il torneo internazionale mi sono qualificato in automatico, al mondiale arrivi perché ti chiamano e in base al tuo punteggio puoi accedere direttamente alla fase eliminatoria diretta. Io sono stato chiamato per partecipare direttamente alla seconda giornata. Funziona così, ci sono le sfide dirette con giocatori che hanno il tuo stesso punteggio, ogni gara dura circa una ventina di minuti, passa il girone chi vince almeno due partite. Durante questa fase, che viene chiamata "svizzera", ho giocato anche contro quello che poi è diventato il campione mondiale: sono stato battuto da lui nella fase eliminatoria e mi sono piazzato nella top 16 con sei vittorie e una sconfitta. Un bel risultato». Per tenersi sempre allenato Marco ricorre ad alcune tecniche ma, soprattutto, rivede e pensa alle partite nella sua testa, come nella migliore tradizione scacchistica o pokeristica: «Ci sono dei simulatori che ti consentono di allenarti online, come anche dei calcolatori di danno, ma io preferisco lavorare di teoria, pensare a una strategia per affrontare una determinata squadra e analizzare la partita nella mia mente». Oltre all'attività di giocatore di Pokémon «che è un lavoro a tutti gli effetti, ho un profilo Twitch e un mio sito dove faccio anche consulenza», Marco studia informatica: e non poteva essere altrimenti, per questo giovane "nerd" delle carte.

Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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