Genitori assolti dall'accusa di maltrattamento della figlia. Il tribunale: «Ragazza difficile»

Sabato 16 Aprile 2022 di Gianluca Amadori
VENEZIA Il Tribunale ha assolto i genitori della ragazza che li accusava di maltrattamento
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SPINEA - Ha denunciato la madre e il suo compagno sostenendo di aver subito da loro una lunga serie di maltrattamenti per la durata di circa tre anni. Ma al processo la coppia ha dimostrato, attraverso una serie di testimonianze, che la ragazza ce l’aveva con loro perché non volevano che continuasse a frequentare un coetaneo. E così la giudice ha emesso una sentenza di assoluzione per entrambi perché il fatto non sussiste.
La vicenda approdata al Palazzo di giustizia di Venezia risale al periodo compreso tra il 2017 e il 2020: la ragazza, oggi quasi ventunenne, si presentò alla polizia di Spinea nell’aprile di due anni fa raccontando di essere stata costretta a scappare di casa per sottrarsi ai maltrattamenti della madre e del suo compagno, rispettivamente di 44 e 51 anni, riferendo di pesanti e continui insulti, minacce di morte, saltuaria privazione del cibo ed anche percosse e lancio di oggetti. La ragazza fornì agli agenti alcune registrazioni audio per provare gli insulti. Dopo la denuncia la ragazza si trasferì a vivere a Roma dalla nonna che si offrì di ospitarla.
La Procura ha aperto un’inchiesta su quanto raccontato dall’allora diciannovenne e iscrisse la madre e il compagno sul registro degli indagati per il reato di maltrattamenti in famiglia. Il legale della coppia, l’avvocato Leonardo De Luca dello studio Simonetti di Mestre ha svolto indagini difensive ascoltando il fratello minore e una zia della ragazza, la madre di una sua compagna di scuola ed anche il padre biologico e dai loro racconti è emerso che i dissidi erano nati dal fatto che la ragazza si frequentava con un coetaneo che la maltrattava. La madre e il suo compagno si opponevano a questa storia e facevano di tutto per impedire che la frequentazione tra i due proseguisse: questo era il principale motivo delle frequenti furiose liti, nonché della rabbia della ragazza che ad un certo punto ha deciso di sporgere denuncia.
Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, la difesa ha chiesto il giudizio abbreviato che si è svolto sulla base degli elementi raccolti durate le indagini preliminari, comprese quelle difensive. 
Nelle motivazioni dell’assoluzione, depositate contestualmente al dispositivo, la gup Claudia Gualtieri scrive: « che le prove in atti depongono tutte nel senso che la persona offesa fosse un’adolescente difficile e desiderosa di libertà e che i genitori, giustamente, facessero del loro meglio per tentare di mitigare i suoi istinti di ribellione, che è una cosa ben diversa da quella di vessazione unilaterale richiesta dal reato di maltrattamenti».
 

Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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