Il sacrificio, la meticolosità, l’orgoglio: un esempio di professionalità ciclistica a vent’anni. La storia di Chiara Pierobon ora diventa un libro. Come succede ai grandi del ciclismo, anche se la sua carriera era solo ai primi chilometri. La sua scalata al monte della vita si è fermata troppo presto, strappandola ai suoi cari a 22 anni appena, il 1. agosto di due anni fa, mentre con il suo team, la Top Girls Fassa Bortolo di Spresiano, raggiungeva Bochum, in Germania, per partecipare alla settima prova di Coppa del Mondo. Un malore mentre era in autobus, una morte ancora oggi inspiegabile, un vuoto terribile nella sua famiglia e nella sua comunità, Santa Maria di Sala, dove domani sabato la biografia di Chiara sarà presentata per la prima volta.
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