VENEZIA - In tre notti aveva razziato una quarantina di garage, tra Spinea e Mirano, rubando numerose biciclette e altri oggetti che, evidentemente, aveva trovato di suo interesse. Un diciannovenne di nazionalità moldava, coinvolto nelle vicende delle cosiddette baby gang, è comparso ieri mattina di fronte al giudice penale di Venezia, Fabio Moretti, per rispondere del reato di furto aggravato, commesso assieme a due complici, di cui un minorenne, per i quali il procedimento è stato istruito in maniera separata.
GLI ARRESTI
Il diciannovenne era finito agli arresti domiciliari lo scorso novembre (il suo complice maggiorenne finì invece in carcere) a conclusione di un’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Mestre, coordinati dal sostituto procuratore Christian Del Turco. Le indagini avevano preso il via per individuare i responsabili di una lunga serie di furti messi a segno nei garage di numerose abitazioni, verificati nel mese di gennaio del 2020. La modalità era sempre la stessa: i ladri, una volta entrati nei box, si concentravano soprattutto sulle biciclette. Alcune di quelle rubate furono rinvenute nei giorni successivi in quanto la baby gang le selezionava accuratamente e tratteneva soltanto quelle più belle e costose, abbandonando da qualche parte le altre, ritenute non meritevoli di attenzione.
Non tutti i colpi erano andati a segno: di conseguenza l’accusa in alcuni casi era di tentato furto. Ad aiutare gli investigatori dell’Arma furono le immagini di alcune telecamere di sorveglianza che hanno offerto il giusto spunto per poi approfondire gli accertamenti ed individuare i responsabili, già conosciuto alle forze dell’ordine.