Razzia di biciclette, "ripulisce" da solo 40 garage in tre notti: 19enne patteggia due anni e mezzo

Martedì 7 Settembre 2021 di Gianluca Amadori
Un box forzato. In tre giorni il ladro ha portato a termine 40 colpi tra Mirano e Spinea
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VENEZIA - In tre notti aveva razziato una quarantina di garage, tra Spinea e Mirano, rubando numerose biciclette e altri oggetti che, evidentemente, aveva trovato di suo interesse. Un diciannovenne di nazionalità moldava, coinvolto nelle vicende delle cosiddette baby gang, è comparso ieri mattina di fronte al giudice penale di Venezia, Fabio Moretti, per rispondere del reato di furto aggravato, commesso assieme a due complici, di cui un minorenne, per i quali il procedimento è stato istruito in maniera separata.

Prima di arrivare in aula, i legali del giovane, gli avvocati Guido Simonetti e Leonardo De Luca, hanno provveduto a risarcire tutte le parti offese, versando loro una somma a ristoro delle biciclette sottratte e del disagio vissuto, in modo da poter far ottenere al loro assistito un’attenuante, e dunque uno sconto di pena. Quindi hanno definito con la Procura una proposta di patteggiamento. Parte della pena è stata patteggiata qualche mese fa, ma dalla prima sentenza erano restati fuori sei furti e così, ieri mattina, davanti al giudice è stata proposta una pena in continuazione alla prima, per un totale di due anni e sei mesi di reclusione. La sentenza verrà letta il prossimo 24 settembre.


GLI ARRESTI 
Il diciannovenne era finito agli arresti domiciliari lo scorso novembre (il suo complice maggiorenne finì invece in carcere) a conclusione di un’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Mestre, coordinati dal sostituto procuratore Christian Del Turco. Le indagini avevano preso il via per individuare i responsabili di una lunga serie di furti messi a segno nei garage di numerose abitazioni, verificati nel mese di gennaio del 2020. La modalità era sempre la stessa: i ladri, una volta entrati nei box, si concentravano soprattutto sulle biciclette. Alcune di quelle rubate furono rinvenute nei giorni successivi in quanto la baby gang le selezionava accuratamente e tratteneva soltanto quelle più belle e costose, abbandonando da qualche parte le altre, ritenute non meritevoli di attenzione.
Non tutti i colpi erano andati a segno: di conseguenza l’accusa in alcuni casi era di tentato furto. Ad aiutare gli investigatori dell’Arma furono le immagini di alcune telecamere di sorveglianza che hanno offerto il giusto spunto per poi approfondire gli accertamenti ed individuare i responsabili, già conosciuto alle forze dell’ordine. 

Ultimo aggiornamento: 16:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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