Gli albergatori chiedono un Piano sanitario per vincere la sfida delle spiagge

Sabato 20 Marzo 2021 di Giuseppe Babbo
Gli albergatori chiedono un Piano sanitario per vincere la sfida delle spiagge

L’INTERVISTA
JESOLO «Ormai è iniziato il conto alla rovescia per l’inizio della stagione, è indispensabile avviare una decisa azione di promozione internazionale, aggiungo che va programmato anche un piano vaccinale all’interno delle nostre aziende». 

Parole di Massimiliano Schiavon, jesolano, albergatore e da meno di un mese presidente di Federalberghi Veneto. All’orizzonte c’è sempre l’estate con la possibilità di ripresa del turismo in tutta la Regione. In mezzo, però, ci sono le iniziative promozionali, avviate dai maggiori concorrenti internazionali come la Grecia con le sue isole covid free. Oppure la Croazia che punta a delle “etichette” di qualità per le strutture turistiche e ha già avviato una campagna promozionale in Austria, Germania e Ungheria. Senza dimenticare il caso dell’Andalusia che ha deciso di promuovere una polizza assicurativa applicabile a tutti i turisti stranieri (non residenti) per coprire eventuali spese (anche mediche) legate al Covid-19. 
Presidente, come giudica queste iniziative? 
«Tutte giuste, però se pensiamo alla sicurezza sanitaria noi non siamo da meno». 
Si riferisce alle iniziative avviate lo scorso anno? 
«Parlo per gli hotel: abbiamo elaborato un dettagliato protocollo sanitario che è stato perfino riassunto in un manuale e che è diventato un punto di riferimento molto apprezzat o. Lo scorso anno, in un contesto di incertezza generale, siamo stati molto bravi: abbiamo individuato delle regole precise e sono state applicate in modo deciso. Non è stato un caso se durante l’estate negli hotel non ci sono stati particolari problemi. Ritengo che questo merito debba essere riconosciuto e valorizzato, anche a livello internazionale».
Sta parlando di una promozione turistica specifica? 
«Si, alcuni dei nostri competitor hanno avviato delle iniziative promozionale certificando la loro efficienza in termini di sicurezza sanitaria, tra l’altro puntando anche a dei nostri mercati di riferimento. Noi dobbiamo fare altrettanto, anche perché ripeto che la scorsa estate abbiamo dimostrato, direttamente sul campo, di non essere secondi a nessuno. Vista la situazione immagino che per la prossima stagione le linee guida dovranno essere le stesse, noi abbiamo già un protocollo che funziona, non vedo perché non promuoverlo». 
Secondo lei su questo fronte siamo in ritardo? 

«Dobbiamo muoverci da subito, all’inizio della stagione non manca molto.

Pasqua ovviamente è persa, ma da metà maggio, se ci saranno le condizioni, ci potrà essere una ripresa. Noi siamo pronti, ci aspettiamo molto dal governo e dal ministro del Turismo». 

L’Unione europea continua a sostenere l’ipotesi di un passaporto vaccinale per viaggiare, lei è favorevole? 
«Abbiamo proposto un piano vaccinale a livello aziendale: nelle prossime settimane, in tutto il Veneto, ci saranno tantissimi lavoratori provenienti da tutta Italia che chiederanno di lavorare nelle nostre aziende e probabilmente le richieste di assunzione saranno maggiori rispetto al passato vista la cancellazione della stagione invernale. Un punto di forza sarà la possibilità di vaccinare tutti i nostri collaboratori, questo sarà un motivo di forte attrazione per gli ospiti e un motivo di sicurezza per i lavoratori. Ne abbiamo parlato con la Regione e il messaggio sembra sia stato recepito». 

E per gli ospiti che non hanno ancora ricevuto il vaccino? 

I protocolli sanitari dello scorso anno non verranno meno, non ci saranno esclusioni tra gli arrivi».
Giuseppe Babbo 
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Ultimo aggiornamento: 16:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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