Inquinamento e smog, bonus annuo raggiunto: Mestre da oggi è "fuorilegge"

Alla Bissuola 35 sforamenti dei limiti delle Pm10. Pesa la lunga mancanza di precipitazioni

Sabato 26 Marzo 2022 di Alberto Francesconi
Inquinamento e smog, bonus annuo raggiunto a Mestre
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MESTRE - Fine corsa. Oggi, sabato, l'Arpav certificherà l'esaurimento del bonus di 35 sforamenti annuali per i livelli di polveri sottili nell'aria. Il limite è stato raggiunto alla centralina situata in mezzo al parco Bissuola - non proprio la zona più inquinata della città - che per l'Arpav, l'agenzia regionale per l'ambiente, fa da punto di riferimento urbano per la qualità dell'aria.

Ma in realtà il limite dei 35 sforamenti annui della media giornaliera di 50 microgrammi per metro quadro di Pm10 (le polveri sottili) è già stato superato nelle altre centraline Arpav disseminate in città: a Malcontenta i superamenti alla data di ieri erano 43, in via Tagliamento, a ridosso della tangenziale, 41 e in via Beccaria a Marghera 39. Si salva, per ora, il centro storico, grazie alla maggiore ventilazione.


I PRECEDENTI

A colpire è però il fatto che il bonus annuo sia stato consumato ben prima rispetto al passato: lo scorso anno quota 35 era stata raggiunta il 1. novembre, durante un autunno povero di precipitazioni, e a fine anno gli sforamenti totali a Bissuola erano stati 50. Quest'anno, complice la siccità che dura da quasi tre mesi, e in questi ultimi giorni gli incendi che hanno colpito il Bellunese, disperdendo polveri e sostanze inquinanti fino in pianura, le cose sono andate diversamente: in pratica un giorno su tre dall'inizio di gennaio è risultato fuori legge, in base alla normativa che si richiama ai parametri europei di qualità dell'aria, che difficilmente possono essere rispettati nel bacino padano, un cul de sac costituito dalle Alpi che da un lato protegge la pianura dall'aria gelida proveniente dal Nord Europa, ma dall'altro impedisce un ricambio costante dell'aria. L'assessore all'Ambiente Massimiliano De Martin l'aveva spiegato al Gazzettino un mese fa: «Basta guardare un sito qualsiasi che indichi i venti per capire che il territorio veneziano si becca l'inquinamento di mezza pianura padana, portato dall'incrocio dei venti dominanti. Ciò che viene rilevato da noi, non sempre è prodotto qui».


Il risultato però non cambia. Le misure di contenimento delle sostanze inquinanti condivise dalle regioni del Nord Italia si sono rivelate insufficienti a garantire una qualità dell'aria accettabile, con risultati che nel lungo periodo si faranno sentire sulla salute dei cittadini. E quest'anno non ci sono state le piogge a metterci una pezza. Intanto fra una settimana, il 3 aprile, è in programma l'ultima domenica ecologica dell'anno, con la chiusura al traffico del centro urbano delimitato dalla tangenziale e dalle principali vie d'accesso alle autostrade. Un provvedimento di fatto virtuale, vista l'assenza di controlli e di iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza a limitare il ricorso all'auto privata.

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