Ferry spostato dal vento durante l'approdo: il cavo d'acciao trancia tre dita a un marinaio

Mercoledì 8 Luglio 2020 di Nicola Munaro
Incidente sul ferry dal Lido di Venezia al Tronchetto
CHIOGGIA - Il forte vento di ieri mattina a condizionare la manovra di approdo e poi, in un attimo, la tragedia che a un marinaio trentenne di Chioggia in servizio sul ferry dal Lido di Venezia al Tronchetto, potrebbe costare la perdita di tre dita della mano destra, mozzate ieri in un incidente sul lavoro, e compromettere l'uso della mano sinistra. Succede tutto ieri mattina a bordo della linea 17 dei ferry di Actv, diretti dal Lido al Tronchetto. Una linea di servizio, usata per il trasporto in terraferma delle auto private dei veneziani del centro storico. 

IL CAVO IN ACCIAIO
Il ferry sta ormeggiando all'approdo di San Nicolò al Lido: la situazione meteo non è delle migliori soprattutto per via del vento forte che ieri mattina ha soffiato sulla laguna di Venezia. Ed è forse per via di un colpo di vento improvviso che il ferry si allarga e si allontana dall'approdo. A quel punto il marinaio residente a Chioggia tenta di recuperare la manovra ma il movimento dell'imbarcazione sospinta dal vento tende il cavo in acciaio utilizzato per la manovra. L'effetto è devastante: il cavo avvolge le mani del marinaio, stritolandole. Il trentenne dipendente di Actv viene soccorso dall'equipaggio: sul posto un'ambulanza. Il marinaio è medicato a Mestre ma data la grave situazione, la vittima dell'incidente viene trasferito a Padova, al Centro di Chirurgia della mano dell'Azienda ospedaliera della città del Santo dov'è stato operato per alcune ore.
Quanto successo invece è la mossa che dà il via all'indagine della Capitaneria di porto che ha aperto un fascicolo nel tentativo di ricostruire tutto l'episodio e la manovra: capire cioè dove siano stati gli errori e cos'abbia causato l'incidente.
Nella tarda mattinata di ieri è arrivata anche una nota ufficiale di Actv che, confermando quanto accaduto, ha detto di essere vicina «al nostro agente e alla sua famiglia. Siamo in attesa della prognosi che al momento non è nota. In merito alla dinamica, sta indagando la Capitaneria di porto», motivo per il quale la stessa azienda di trasporto pubblico ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.

IN COSTANTE EMERGENZA
Chi invece accende un faro sull'infortunio è Lorenzo Boscolo, segretario provinciale Ugl auto-ferro: «Con il vento forte dovremmo avere due approdi - spiega - invece, come ieri a San Nicolò, ne avevamo solo uno per via della manutenzione dell'altro approdo. Come personale a bordo siamo in regola con i numeri, ma in situazioni di emergenza come ieri si va in difficoltà. Siamo però sempre costretti a lavorare con un unico approdo: va bene la manutenzione, ma non quando ha tempi infiniti».
 
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