Mai più grandi navi davanti a Piazza San Marco: il futuro è a Marghera

Mercoledì 14 Luglio 2021 di Elisio Trevisan
Grandi Navi Piazza San Marco
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VENEZIA - Dal primo agosto spariranno le grandi navi da Venezia.

Il bacino di San Marco e il canale della Giudecca sono stati dichiarati monumento nazionale e quindi inviolabili, e da agosto potranno transitarvi solo unità inferiori alle 25 mila tonnellate di stazza che possono portare al massimo 200 passeggeri e che sono poco più grandi di un ferry boat. Le navi da crociera potranno tornare a Venezia ma dovranno ormeggiare nella zona industriale e portuale di Marghera dove verranno attrezzati quattro ormeggi. Ieri pomeriggio il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge sulle Misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia che, per la prima volta dopo nove anni, supera il decreto dei ministri Clini e Passera del 2012 (prevedeva un limite di 40 mila tonnellate di stazza) che non è mai stato applicato e dopo il quale sono iniziati anni di pesanti incertezze per l'intero settore crocieristico veneziano e le migliaia di dipendenti che ora vedono prospettive ancora più nere per il futuro imprenditoriale e lavorativo.

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Non a caso il decreto prevede ristori per aziende e personale, ma la vera partita sarà verificare se le compagnie armatoriali, che adesso se ne dovranno andare in altri porti come Trieste, tra qualche anno, quando si spera saranno pronti gli approdi temporanei a Marghera, accetteranno di tornare a Venezia. Il rischio, insomma, è che quei nuovi approdi non serviranno più perché non esisterà più la crocieristica veneziana. La decisione di ieri è giunta a pochi giorni dalla quarantaquattresima sessione allargata del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, che in Cina discuterà dell'ipotesi di iscrivere Venezia e la laguna nella lista della cinquantina di siti in pericolo tra il migliaio di località dichiarate Patrimonio mondiale dell'umanità.
Nei particolari il decreto stabilisce che dall'1 agosto sarà vietato il transito per il bacino di San Marco di navi aventi almeno una di queste caratteristiche: stazza lorda superiore a 25.000 tonnellate; lunghezza dello scafo a galleggiamento superiore a 180 metri; altezza superiore a 35 metri (escluse le navi a propulsione mista vela-motore); impiego di combustibile in manovra con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0,1%.
Il decreto, per contrastare i danni economici che deriveranno dai nuovi divieti, stabilisce compensazioni alle compagnie di navigazione, al gestore del terminal di approdo, ossia di Venezia Terminal Passeggeri (Vtp), alle imprese titolari di contratti d'appalto di attività comprese nel ciclo operativo di Vtp, e ai lavoratori della navigazione e della logistica connesse al transito delle navi.


Infine, per garantire l'applicazione di ogni aspetto del decreto, il nuovo presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale di Venezia (Adspmas), Fulvio Lino di Blasio, viene nominato Commissario Straordinario e dovrà realizzare almeno quattro punti di attracco temporanei nell'area di Marghera destinati anche alle navi adibite al trasporto passeggeri, per i quali ieri sono stati decisi investimenti per 157 milioni di euro; dovrà assicurare la manutenzione dei canali esistenti (previa Valutazione di Impatto Ambientale), e dovrà effettuare gli interventi accessori per il miglioramento dell'accessibilità nautica e della sicurezza della navigazione.
La Presidenza del Consiglio, al termine della riunione, ha anche assicurato che per Venezia «si concluderanno i lavori di completamento del Mose e si realizzerà in tempi brevi l'Autorità della Laguna con la rinascita del Magistrato alle acque», in attesa che il concorso di idee per la futura realizzazione di un porto in mare aperto per le navi da crociera e per quelle porta container dia i suoi frutti.


L'UNESCO

Quella varata ieri è una soluzione che, dichiarano in Comune a Venezia, «il sindaco Luigi Brugnaro chiedeva da 12 anni, da quando rappresentava la Confindustria veneziana», forse riferendosi al fatto che nella manutenzione dei canali potrebbe rientrare anche il Vittorio Emanuele III che collega Marghera con il terminal crociere della Marittima in centro storico. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha definito il decreto «un segnale positivo per l'Unesco e la platea internazionale». Per il ministro della Cultura Dario Franceschini, che appare come il vero vincitore nell'iter di questo provvedimento, «è una giornata storica dopo anni di attesa da parte di tutto il mondo. Una decisione attesa da tutti coloro che sono stati a Venezia e sono rimasti stravolti dalla grandezza di queste navi, e che supera le stesse prescrizioni dell'Unesco». Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, infine, lo vede come «un passo indispensabile per tutelare l'integrità ambientale, paesaggistica, artistica e culturale di Venezia». Per l'integrità economica e sociale il decreto prevede ristori.
Elisio Trevisan 
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Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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