Venezia. Giudice di pace senza personale: 13 dipendenti ma solo 5 sono in servizio di cui 3 in malattia. Chiusa la cancelleria civile

Il presidente del Tribunale di Venezia, Salvatore Laganà, spiega i motivi per i quali non è in grado di garantire il servizio ai cittadini

Giovedì 27 Aprile 2023 di Gianluca Amadori
Giudice di pace senza personale a Venezia

MESTRE - «In queste condizioni non sono in grado di garantire il servizio». È sconsolato il presidente del Tribunale di Venezia, Salvatore Laganà, mentre spiega per quale motivo è stato costretto a chiudere la cancelleria del Giudice di pace di Venezia per due giorni, ieri e lunedì 24 aprile, perché l'unico assistente giudiziario presente in servizio ha dovuto preparare e poi garantire lo svolgimento dell'udienza penale.

La situazione dell'Ufficio del giudice di pace di Venezia è al collasso ormai da alcuni anni, senza che il ministero della Giustizia sia mai riuscito a porvi in qualche modo rimedio, e nell'ultimo periodo è ulteriormente peggiorata, proprio in concomitanza con l'entrata in vigore della riforma Cartabia, che ha incrementato le sue competenze, innalzando il valore economico delle numerose (e delicate) cause relative agli incidenti stradali e nautici fino a 25mila euro (prima fissato in 20mila) e quello delle cause relative a beni mobili fino a 10 mila (in precedenza il limite era di 5mila).

I giudici di pace si occupano, inoltre, delle opposizioni alle sanzioni amministrative, del contenzioso condominiale e di quello relativo ad immissioni di fumo o di calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni che superino la normale tollerabilità. Ha inoltre competenza penale su una serie di reati minori.

PERSONALE INSUFFICIENTE

L'organico di diritto, già ampiamente insufficiente, conta 13 dipendenti amministrativi, ma in servizio ce ne sono appena 5. E di questi, tre risultano in questi giorni: uno a causa di un incidente, altri due per malattia. Per settimane si è cercato di far fronte con applicazioni di personale da altri uffici (ugualmente in difficoltà) ma da lunedì non vi era alcun amministrativo disponibile, e così al presidente non è restato che chiudere la cancelleria civile per consentire lo svolgimento dell'udienza penale di ieri, già fissata in calendario.
La situazione sul fronte dei magistrati non è migliore: l'organico previsto è di dieci giudici, ma attualmente in servizio ce ne sono soltanto due, per far fronte ad una enorme mole di lavoro; un terzo è a tempo parziale e un quarto è malato e da lungo tempo il suo apporto è minimo. Per consentire il funzionamento dell'Ufficio di Chioggia, privo di magistrati, si ricorre all'applicazione di due giudici da Venezia.
«Ho scritto più volte al ministero per rappresentare le difficoltà - spiega il presidente del Tribunale - L'auspicio è che, finalmente, dopo tanti anni venga trovata una soluzione».

PESANTE ARRETRATO

L'arrivo di un nuovo magistrato, che sta svolgendo ora il periodo di tirocinio, è previsto per il mese di novembre: un piccolo risultato, ma sicuramente non sufficiente per garantire il dignitoso funzionamento di un Ufficio che, nel corso dell'ultimo anno giudiziario, ha incamerato quasi 10mila fascicoli civili (un terzo del totale dei fascicoli della regione), chiudendo il bilancio dell'attività, al 30 giugno dello scorso anno, con una pendenza di 8.645 cause.
Il ministro Carlo Nordio, impegnato a disegnare l'ennesima riforma della Giustizia attorno ai temi simbolo delle intercettazioni, dell'abuso d'ufficio e della separazione delle carriere tra pm e giudici, ha promesso le necessarie risorse per far funzionare la giustizia, ma per il momento la situazione resta disastrosa e no solo al Giudice di pace. Senza risorse, in particolare senza magistrati e cancellieri, la giustizia non può funzionare.

Ultimo aggiornamento: 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci