MIRANO - La conquista del titolo iridato dell'Italia nella specialità inseguimento a squadra ai Campionati Mondiali su pista a Roubaix, in Francia, porta anche la firma del campione olimpico e primatista mondiale di Mirano, Francesco Lamon.
TRIONFO
Un successo che gli ultimi tre proprio insieme a Lamon hanno confermato dopo l'oro olimpico con record del mondo a Tokyo il 4 agosto corso e che ha riportato l'Italia sul tetto del mondo a completamento di un anno straordinario. L'Italia nella finale ha fermato i cronometri su in 3'47192 respingendo l'assalto della Francia (formata da Thomas, Tabellion, Denis e Boudat) e smorzando l'entusiasmo dei tifosi transalpini. Quartetto francese che ha tenuto testa agli azzurri fino a 400 metri ma poi ha dovuto cedere.
Un successo mondiale della specialità che all'Italia mancava da 24 anni e precisamente dal 1997 quando a Perth (Australia) vinsero Mario Benetton, Adler Capelli, Cristiano Citton, Andrea Collinelli. Durante le gare Francesco Lamon a bordo pista ha incitato a viva voce i compagni e alla fine è corso ad abbracciarli mentre loro lo hanno letteralmente sollevato in alto per ringraziarlo del prezioso contributo e condividere con lui la gioia per la vittoria.
Questo mondiale ha confermato la forza del nostro gruppo, uno staff eccezionale, una nazionale stupenda - ha raccontato Lamon - . Cambiano le pedine ma il risultato non cambia, questo ci fa ben sperare in vista del futuro. E' stato un anno fantastico e non posso chiedere altro. Gli azzurri avevano gareggiato con bici e caschi dorati nel ricordo dell'impresa di Tokyo e nelle qualificazioni (Ganna, Lamon, Consonni e Milan) avevano segnato 3'49008 precedendo di oltre 2 la rappresentativa della Francia, di 3 quella della Danimarca e di 4 della gran Gran Bretagna. In semifinale (con Milan, Bertazzo, Ganna e Consonni) contro i britannici gli azzurri avevano fermato i cronometri su 3'46760 infliggendo quasi 5 di distacco agli avversari.