Coronavirus, Fincantieri riapre e ci sarà un "mini ospedale" per gli operai

Sabato 18 Aprile 2020 di Elisio Trevisan
Lo stabilimento Fincantieri di Marghera
MESTRE - Lo stabilimento Fincantieri a Marghera ospiterà anche una sorta di mini ospedale, un’area triage dove i sanitari dell’Azienda accoglieranno i lavoratori che dovessero risultare “positivi” alla misurazione della febbre: vale a dire che se avranno 37,5 gradi centigradi o più verranno dirottati all’area triage dove i medici aziendali effettueranno una prima anamnesi per decidere se inviare a casa la persona oppure farla ricoverare in ospedale. Il Gruppo italiano, insomma, sta organizzando una fabbrica nella fabbrica per rispondere alle esigenze operative e a quelle sanitarie al tempo del coronavirus.
Le decine di tecnici che da lunedì scorso stanno lavorando nel cantiere veneziano hanno il compito di affrontare tutte le problematiche e risolverle in tempo per l’entrata delle prime maestranze lunedì 20 aprile e per arrivare a regime nel giro di un mese, entro metà maggio. Intanto i vertici del Gruppo, dello stabilimento e del Personale hanno dialogato con i sindacati di categoria, Fim, Fiom e Uilm, per arrivare ad un accordo che contempli tutti gli interventi necessari per poter operare in completa sicurezza. Anche perché, per la grande mole di impegni con le compagnie da portare avanti, in questo periodo dell’anno sono necessarie in cantiere circa 5 mila persone, tra il migliaio di dipendenti fissi e i 4 mila delle imprese d’appalto.
NAVI IN COSTRUZIONE
Attualmente, infatti, in costruzione a Porto Marghera c’è una nave Costa per il mercato cinese (si chiamerà Firenze), prevista in consegna a fine settembre; successivamente verrà consegnata una nave alla compagnia Holland America line; inoltre sono in programma una serie di navi tutte della compagnia Norvegian Cruise Line che si è affidata a Fincantieri per ampliare la propria flotta: e solo per quest’ultima, prima dello scoppio della crisi coronavirus, sono state ordinate cinque navi.
Cinquemila persone indispensabili per portare avanti tutte queste costruzioni devono per forza essere organizzate al millimetro, sia all’interno che all’esterno degli scafi in lavorazione: non a caso, oltre alla misurazione della febbre all’entrata dello stabilimento, il personale dovrà seguire percorsi obbligati, disegnati apposta per mantenere il distanziamento sociale sistematico, che li porteranno nei vari reparti dello stabilimento senza farli mai incrociare, anche perché le entrate saranno contingentate; idem vale per la mensa che ha già turni dilatati per consentire i pasti con tavoli distanziati e posti a sedere a numero chiuso (con vettovaglie in plastica e dispenser monodose).
L’ORGANIZZAZIONE
E vale pure per gli spogliatoi e, a monte, per i turni di lavoro che saranno identificabili con apposito tesserino di colore diverso e saranno 6 per i dipendenti fissi e altrettanti per quelli delle imprese terze. In tal modo saranno organizzate e contingentate anche le corse dei pullman per portare le maestranze al cantiere e per riportarle a casa: come abbiamo anticipato ieri, per ovviare alla penuria di mezzi pubblici di trasporto verificatasi in seguito al taglio delle linee e delle frequenze da parte di Actv e Atvo a causa del calo drammatico di viaggiatori per le chiusure di aziende decretate dal Governo, sarà Fincantieri a fornire il servizio di trasporto con mezzi esclusivi per i lavoratori dello stabilimento, con fermate in prossimità dell’ingresso principale in via della Libertà e/o Cagiba, quello dell’entrata di via del Commercio.
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