Filippo Turetta «non è un mostro, è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro»: l'attacco di Elena Cecchettin

Elena Cecchettin in tv: "Il femminicidio è un omicidio di potere, è un omicidio di Stato, perché lo Stato non aiuta e non tutela noi donne"

Lunedì 20 Novembre 2023 di Marta Giusti
Filippo Turetta «non è un mostro, è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro»: l'attacco di Elena Cecchettin

VIGONOVO - Elena Cecchettin continua a metterci la faccia. Senza timore del giudizio, di ciò che dice, riguardo la morte della sorella Giulia Cecchettin e soprattutto dell'assassino, Filippo Turetta.

A “Dritto e rovescio” ha spiegato: «Io volevo lanciare un messaggio. In questi giorni si è sentito parlare di Turetta, definito come mostro...ma lui mostro non è, perché mostro è colui che esce fuori dai canoni della nostra società, mentre lui è un uomo schiavo dei canoni della nostra società patriarcale”. E ancora.

Elena Cecchettin, la cultura dello stupro

 

«La cultura dello stupro è quell'insieme di azioni volte a limitare la libertà della donna, come controllare il telefono, essere possessivi o fare catcalling - ha poi proseguito -. Non tutti gli uomini mi viene detto, ed è vero, però sono sempre gli uomini che traggono beneficio da questo tipo di società patriarcale. Gli uomini devono essere i primi a richiamare i loro colleghi che controllano i telefoni delle proprie ragazze, che fanno catcalling, devono essere ostili ai comportamenti che possono sembrare banalità ma sono il preludio dei femminicidi», ha sostenuto Elena.

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Un dolore enorme accompagnava le sue dichiarazioni, mentre il suo volto carico di emozione e tristezza guardava dritto n camera.

Poi la conclusione: «Il femminicidio è un omicidio di potere, è un omicidio di Stato, perché lo Stato non aiuta e non tutela noi donne. Bisogna prevedere allora un’educazione sessuale e affettiva nelle scuole per prevenire queste cose, bisogna finanziare i centri antiviolenza per far sì che siano davvero pronti ad aiutare le donne che ne hanno bisogno», ha raccontato prima dell’appello finale: «E per Giulia, vi chiedo, non fate un minuto di silenzio, bruciate tutto».

Ultimo aggiornamento: 13:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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