LA GIORNATA

Filippo Turetta arrestato in Germania, il legale: «Ha detto sì alla consegna». In Italia entro 48 ore. Meloni: «Proseguimo nella lotta contro barbarie»

Il 22enne è stato preso vicino Lipsia

Domenica 19 Novembre 2023

Il legale di Filippo: ha detto sì alla consegna, rientro in Italia possibile in 48 ore

Durante l'udienza di convalida dell'arresto Filippo Turella, arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha dato il consenso alla consegna rispetto al mandato di arresto europeo che era stato diramato dall'autorità giudiziaria italiana.

Lo spiega all'Adnkronos l'avvocato Emanuele Compagno che difende il 22enne. Un sì al ritorno in Italia che dovrà essere ripetuto davanti al giudice tedesco che poi, a stretto giro, dovrebbe dare il consenso al ritorno in Italia del giovane che deve rispondere di omicidio volontario aggravato. Sui tempi del rientro non si ha certezza: potrebbe già essere entro 48 ore.

Convalidato l'arresto di Filippo, portato in carcere

È stato convalidato l'arresto di Filippo Turetta ad Halle, in Germania. La polizia di Halle scrive in un aggiornamento del suo primo comunicato che: «il 21enne cittadino italiano è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle (Saale) intorno alle 17.00 di oggi. Quest'ultimo ha deciso che l'uomo deve essere posto in arresto». Turetta «è stato portato in un centro detentivo nella città di Halle».

 

Domani tribunale regionale tedesco deciderà su caso Filippo

Filippo Turetta comparirà «di fronte al giudice di Halle, che deciderà solo sulla sua detenzione». Lo ha detto una portavoce della polizia della città parlando con l'ANSA in merito alla situazione dell'ex fidanzato di Giulia Cecchettin arrestato stamattina in Germania.

Dopo questa fase, ha aggiunto, «con grande probabilità sarà trasferito in una prigione, senza tornare negli uffici della Polizia di Halle». A quel punto, ha concluso, «il Tribunale regionale superiore (Oberlandesgericht) di Naumburg, prevedibilmente domani o nei primi giorni della settimana, deciderà sul suo caso e se ci sarà a breve l'estradizione»

 

Il papà di Giulia: «Lei non tornerà, facciamo qualcosa per chi può essere salvato»

Ragazze denunciate «per non essere qui a celebrare di nuovo un altro femminicidio. Come padre mi faccio delle domande, purtroppo per me il tempo è al passato, ora facciamo qualcosa per chi può essere ancora salvato». Lo ha detto il papà di Giulia Cecchettin.

Meloni: «Proseguimo nella lotta contro barbarie»

«Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie». Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni. Che ricorda: «è già stato approvato all'unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo», sono stati aumentati «considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole».

Filippo Turetta, il giovane arrestato in Germania per l'omicidio di Giulia Cecchettin, potrebbe arrivare in Italia tra qualche giorno. Secondo le procedure previste dal mandato di arresto europeo (mae), emesso dalle autorità giudiziarie italiane, la Germania dovrà adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Entro 48 ore il magistrato tedesco dovrà confermare l'arresto. Se Turetta acconsentirà alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni.

Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Fonti a conoscenza delle procedure, interpellate dall'Adnkronos, sottolineano che, «essendo le evidenze contro Turetta così eclatanti, è prevedibile che la consegna avverrà in tempi molto rapidi».

Valditara, martedì minuto di silenzio nelle scuole

«Domani invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze». Lo dice il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annunciando che mercoledì sarà presentato con una conferenza stampa il piano 'Educare alle relazionì. Un piano che, aggiunge, «è frutto di un lavoro accurato del ministero all'insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti»

Arrestato sabato sera dopo le 22, deve essere ancora portato davanti a un giudice

La polizia di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha confermato l'arresto di Filippo Turetta. «L'accusato deve ancora essere portato davanti a un giudice, una data non è ancora nota», spiega la Polizeiinspektion Halle in un comunicato sottolineando di essere «in stretto contatto con le autorità italiane». «Poco dopo le 22.00 di sabato, un'auto in panne e non illuminata è stata segnalata sull'autostrada 9 nella parte meridionale della Sassonia-Anhalt», descrive la nota delle forze dell'ordine di Halle. Quando gli agenti si sono avvicinati al mezzo, il guidatore era in macchina. «Ulteriori controlli hanno rivelato che il 21enne era ricercato per arresto dalle autorità italiane. L'uomo è stato provvisoriamente arrestato senza opporre resistenza. Il veicolo è stato sequestrato».

Turetta segnalato da diversi automobilisti

Sono stati alcuni automobilisti a segnalare ieri sera la presenza di un veicolo fermo sulla corsia di emergenza dell'autostrada 9, nei pressi di Bad Duerrenberg (Sassonia-Anhalt) vicino Lipsia. Quando un'auto di pattuglia ha effettuato il controllo poco dopo le 22, Turetta si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare senza opporre resistenza. A riportarlo è la Bild.

Trovato coltello spezzato nel luogo dell'aggressione

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia c'è anche un coltello spezzato. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Tajani: borse di studio agli studenti stranieri dedicate a Giulia

«Ho deciso di dedicare a Giulia una serie di borse di studio agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia». Così il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando al meeting di Forza Italia a Taormina e chiedendo alla platea che lo ascolta di rimanere in piedi.

 

Carabinieri del Ris di Parma di nuovo nella zona dove è stato trovato ieri il corpo di Giulia

Carabinieri del Ris di Parma oggi sono tornati nuovamente nella zona dove è stato trovato ieri il corpo di Giulia. Giunti in furgone, i militari si sono subito messi al lavoro per effettuare nuovi rilievi e cercare oggetti e reperti che potrebbero risultati utili alle indagini. Tra questi, il Ris sarebbe alla ricerca del coltello con il quale Filippo Turetta ha ucciso Giulia.

Arrestato vicino Lipsia

È stato arrestato vicino Lipsia Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Turetta, secondo quanto si apprende, è stato bloccato in auto sull'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bud Durremberg e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca.

Il corpo di Giulia portato in braccio giù lungo il dirupo

Filippo Turetta non ha lanciato o lasciato cadere il corpo di Giulia dalla strada nella zona di montagna di Piancavallo ma lo ha portato in braccio giù lungo il dirupo e lo ha deposto sotto una grande roccia. Infine, lo ha coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi. È l'ultima ricostruzione di quanto avvenuto la notte di una settimana fa.

Turetta "stanco e rassegnato"

Quando è stato arrestato Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi. È quanto avrebbero comunicato, secondo quanto si apprende, le autorità tedesche a quelle italiane dopo il fermo del giovane su un'autostrada vicino Lipsia. L'auto di Turetta era ferma sulla corsia d'emergenza perchè, secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento.

 

Nicola Turetta ed Elisabetta Martini «sono molto scossi per l'arresto del figlio»

Nicola Turetta ed Elisabetta Martini «sono molto scossi per l'arresto del figlio» in Germania. Lo riferisce l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno. «Da un lato naturalmente hanno provato sollievo per il fatto ché il loro figlio è vivo - aggiunge - dall'altro li ho sentiti attoniti e molto scossi. Come tutti del resto». La coppia, ha spiegato Compagno, «si trova ancora qui, stanno valutando se partire per Lipsia».

Filippo Turetta, arrestato in Germania, «nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato». Lo ha detto il ministro e vicepremier Antonio Tajani, intervenendo al meeting di Fi a Taormina, parlando della morte di Giulia Cecchettin.

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Ultimo aggiornamento: 21:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA