​Fabiano Barbisan espulso dalla Liga Veneta: «Ma se si ravvede, rientrerà»

Martedì 14 Novembre 2023 di Angela Pederiva
Fabiano Barbisan espulso dalla Liga Veneta: «Ma se si ravvede, rientrerà»

Espulsione ma con possibilità di reintegro, se Fabiano Barbisan assumerà comportamenti correttivi, magari proprio sul tema della parità di genere. È la sanzione decisa ieri dal direttivo della Liga Veneta nei confronti del consigliere regionale, che un mese fa in diretta televisiva aveva detto: «I ragazzotti neri, bisogna dirghe di colore adesso, forse alle donne piacciono perché hanno magari un'altra dote sotto...». Il punto di mediazione è stato trovato nel corso della seduta dedicata alla riorganizzazione del partito guidato da Alberto Stefani.

UNA MOZIONE
Componente del gruppo Misto, dove comunque resterà, Barbisan non ha partecipato alla riunione nella sede di Noventa Padovana.

L'ormai ex leghista ha trascorso il pomeriggio a Palazzo Ferro Fini a Venezia, peraltro ostentando grande tranquillità: «Espulsione? Non ne so nulla. Comunque ci perdono più loro di me...». Componenti del direttivo come Marcello Bano e Ivan Andrea Storti hanno suggerito la sua sospensione per 10 o 12 mesi, ma il segretario Stefani ha portato avanti la propria proposta iniziale, pur accogliendo l'idea di Sergio Vallotto: se l'imprenditore veneziano darà pubblicamente atto di aver compreso l'errore commesso, ad esempio presentando una mozione contro la violenza sulle donne o altre iniziative simili, potrà rientrare nella Lega.


LE ELEZIONI
Nel frattempo il partito, arrivato in Veneto a superare le 10.000 tessere, guarda alle prossime urne. Verrà organizzata la trasferta a Firenze per l'evento, promosso dal leader Matteo Salvini, che aprirà la campagna elettorale per le Europee. Inoltre il consiglio all'unanimità ha conferito il mandato a Stefani, «in collaborazione con segretari provinciali e legati elettorali», di condurre al termine le trattative relative ai Comuni con più di 15.000 abitanti. «Vogliamo spingere sul tavolo del centrodestra, ma siccome Fratelli d'Italia è ancora in fase congressuale, intendiamo iniziare già a lavorare sulle candidature, perché ci vuole tempo per comporre le liste», ha spiegato il deputato.


I DUE AMBITI
Verso la fine dell'incontro, Stefani ha comunicato l'intenzione di procedere a una ridefinizione del partito, tenendo distinto l'ambito organizzativo da quello istituzionale. Il primo sarà gestito in collaborazione con due vicesegretari, cioè l'assessore trevigiano Riccardo Barbisan e l'eurodeputato veronese Paolo Borchia, entrambi protagonisti della sua elezione al vertice della Liga Veneta. Il secondo vedrà la creazione di una cabina di regìa, che sarà coordinata dalla senatrice Mara Bizzotto e dovrà raccordare i vari livelli, in particolare il parlamentare e il regionale con il coinvolgimento del presidente Luca Zaia e dei capigruppo Alberto Villanova e Giuseppe Pan. «A volte c'è uno scarso coordinamento fra i diversi piani, mentre serve fare squadra, per esempio quando si tratta di formulare emendamenti alla Finanziaria o di ragionare sulle infrastrutture», ha chiarito Stefani, non nascondendo il fatto che si tratti di «una mossa unionista» dopo le frizioni della stagione congressuale. Prossimamente saranno infine delineati i dipartimenti tematici e verrà lanciata la campagna sull'autonomia nelle sezioni.

Ultimo aggiornamento: 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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