Elezioni, parte la campagna elettorale. A Vicenza il dem Possamai lancia la sfida a Rucco. Treviso, Conte verso il bis

Sabato 25 Marzo 2023 di Alda Vanzan
Giacomo Possamai

Giovedì sera, dopocena: novecentottanta persone in teatro, almeno altre cinquecento fuori. Basta questo dato per dire che non è vero che la politica ha stancato e che quando c'è il sindaco da eleggere l'attenzione degli elettori non manca? Si dirà: i radunati l'altra sera al Comunale di Vicenza per l'apertura della campagna elettorale del dem Giacomo Possamai erano di parte.

Sicuramente. Però c'erano. Ed è uno degli elementi che portano a dire che le elezioni amministrative di maggio siano tutt'altro che scontate. Quantomeno nel capoluogo berico.


I NUMERI
Sono 49 i Comuni che andranno al voto la prossima primavera - primo turno domenica 14 e lunedì 15 maggio, eventuale ballottaggio per i Comuni con più di 15mila abitanti il 28 e 29. Le principali sfide a Treviso e Vicenza e poi negli otto Comuni più grandi: Piove di Sacco, Adria, Vedelago, Martellago, San Donà di Piave, Bussolengo, Sona, Villafranca di Verona. Sia a Vicenza che a Treviso i sindaci in carica, entrambi rieleggibili, si sono ricandidati, solo che tra il capoluogo della Marca e quello Berico non c'è storia: il trevigiano Mario Conte, leghista, tra l'altro presidente dell'Anci del Veneto, potrebbe farcela già al primo turno e se dovesse andare al ballottaggio contro l'imprenditore Giorgio De Nardi, fondatore dell'azienda Aton specializzata in software gestionali, in campo per il centrosinistra, sarebbe già un mezzo fallimento. A Vicenza, invece, il ballottaggio è dato quasi per certo. E le possibilità che si replichi quanto avvenuto lo scorso giugno a Verona - dove il civico di centrosinistra Damiano Tommasi ha sconfitto l'uscente Federico Sboarina - non sono affatto peregrine. A fine gennaio un sondaggio Swg commissionato dalla Lega (partito cui Rucco è vicinissimo) dava il sindaco vincente al primo turno al 51%. Non troppo per essere, appunto, in carica.


IN CAMPO
È così che il lancio della campagna elettorale di Giacomo Possamai, 33 anni, attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale del Veneto, ha attirato curiosità e interesse. Con lui, al Teatro comunale a Vicenza, c'erano tre sindaci-bandiera: Beppe Sala di Milano, Sergio Giordani di Padova, Damiano Tommasi Di Verona. Imponente l'organizzazione e, pare di capire, lo sforzo economico per una campagna elettorale intitolata "Vicenza, ora il futuro", coordinata da Matteo Bellomo, lo stesso di Sergio Giordani a Padova un anno fa, mentre Giovanni Diamanti (che aveva seguito Tommasi a Verona) coordina la lista civica di Possamai. Curioso: nella Città del Santo nel 2022 lo sfidante del centrodestra Francesco Peghin si era affidato allo spin doctor Marco Marturano, che ora segue un altro Francesco, il Rucco di Vicenza. Due campagne elettorali diverse: lo sfidante Possamai ha scelto un teatro, il sindaco in carica è partito dalla periferia. Temi caldi, per entrambi, sicurezza e degrado.


Il dato che più balza agli occhi è lo sfilacciamento del centrodestra. I fucsia di Coraggio Italia di Luigi Brugnaro nel capoluogo berico non presentano la lista, «ma appoggiamo il centrodestra», assicura il coordinatore Raffaele Baratto. In città, però, ha fatto scalpore l'intervista al Giornale di Vicenza di Manuela Dal Lago, l'ex presidente leghista della Provincia, avvicinatasi a Coraggio Italia, che candidamente ha ammesso: «Voterò scheda bianca». Parole che non scompongono la Lega. «Siamo orgogliosamente al fianco di Francesco Rucco - ha detto il commissario veneto del Carroccio, Alberto Stefani -. Persona perbene, concreta, dalla parte della gente. Con un altro mandato di Francesco, porteremo a realizzazione la visione di una città moderna, sicura, con infrastrutture all'avanguardia». Resta il fatto che due ex assessori di Rucco si presentano come candidati sindaci: Lucio Zoppello e Claudio Cicero. E non è esclusa la corsa di un candidato di "Noi che credevamo nella Bpvi".


L'INCOGNITA
Dal punto di vista politico, oltre a Vicenza e Treviso, i riflettori sono puntati anche sulla cittadina veneziana di San Donà di Piave, non fosse altro perché la candidata sindaca del centrosinistra è la consigliera regionale del Pd Francesca Zottis. Venissero eletti sia lei che Possamai, a Palazzo Ferro Fini ci sarebbero ben due subentri per i dem (Gabriele Bolzoni e Chiara Luisetto). Ma per il politologo Paolo Feltrin la vera incognita delle imminenti elezioni amministrative riguarda l'affluenza alle urne. Il rischio è che gli elettori calino ulteriormente e che agli eventuali ballottaggi i votanti siano ancora meno. La capacità dei candidati sarà anche quella di motivare il ritorno alle urne.

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 09:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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