Venezia. Delibera anti paccottiglia e sul commercio abusivo: stangato chi sgarra. Fino a 20 giorni di chiusura

Il Comune rivoluziona il regolamento per 1.600 attività: fino a 20 giorni di chiusura

Sabato 15 Ottobre 2022 di Tomaso Borzomì
Delibera anti paccottiglia e su commercio abusivo e concorrenza sleale: stangato chi sgarra
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VENEZIA - Altro giro di vite contro l'abusivismo e la concorrenza sleale nel commercio cittadino. Dopo la delibera anti-paccottiglia, il Comune si appresta a varare un importante rinnovo per il territorio comunale. Si tratta della regolamentazione su suolo pubblico, un'attività che interessa circa 1600 concessioni tra fissi e mobili, dalle aree mercatali ai posteggi, dai mercati ai souvenir. L'assessore Sebastiano Costalonga ha precisato il ruolo di Venezia a livello nazionale: «Ci sono azioni che sono le prime in Italia, un lavoro che interessa 54 articoli in cui si introducono nuove regole che devono resistere a possibili ricorsi, quindi sono state studiate assieme all'avvocatura civica».

IL DIBATTITO
Orgoglioso, l'assessore ha spiegato che ci sarà il passaggio obbligato prima nelle commissioni, poi in Consiglio comunale, perché l'obiettivo è capire se ci sono margini di miglioramento, prima dell'approvazione.

Sono quattro le principali misure: inasprimento fino a venti giorni di chiusura per chi non rispetta le misure e confisca della merce esposta fuori dal concesso; l'obbligo di una postilla redatta dal notaio sulla situazione delle pendenze verso l'amministrazione comunale; l'introduzione della fidejussione bancaria per le nuove attività e il divieto di vendita di abbigliamento, accessori, calzature usati, ad eccezione dei mercatini dell'antiquariato. Per quanto riguarda la confisca, Costalonga ha chiarito: «Tutto quello che sarà esposto al di fuori della metratura concessa, potrà esser confiscato dai vigili». Approfondendo ulteriormente la scelta della postilla notarile, l'assessore ha aggiunto: «È necessaria per evitare il fenomeno apri-chiudi evadendo tasse e sanzioni. In questo modo il subentrante non potrà ripartire da zero, ma dovrà assicurarsi che le pendenze siano azzerate, altrimenti è prevista la sospensione o il ritiro della concessione».

Servirà quindi una presa di posizione dei proprietari, ai quali è quindi richiesto un maggiore sforzo di attenzione verso quello che succede all'interno dei banchi eventualmente affittati. C'è poi il discorso fidejussione: «Subentreranno solo in caso di eventuali danni cagionati dalla copertura o dal mancato pagamento dei canoni concessori, così per avere una concessione servirà il dovere di riappianarla, pena la decadenza della stessa». Da ultimo, la vendita dell'usato: «Non ci saranno più episodi di vendite di merce di dubbia provenienza. Sarà una tutela del consumatore». Restano però esclusi da questo provvedimento, i mercatini dell'usato, oppure la vendita di articoli vintage, purché effettuati da operatori qualificati e riconosciuti. Costalonga sa che però gli effetti non si vedranno subito: «Una volta approvato il regolamento non ci sarà un effetto immediato, diciamo che si pongono alcuni paletti alla gestione di queste aziende e ai titolari delle concessioni».

NIENTE SCORCIATOIE
La ragione che ha portato l'assessore al Commercio a produrre un nuovo capitolo della stretta si trova nella ricerca di mantenere la competitività, escludendo scorciatoie: «Vogliamo che chi rispetta le regole abbia la possibilità di sentirsi tutelato dall'Amministrazione perché ci sono persone che non hanno ancora capito l'importanza del decoro per Venezia e per loro stessi. Dobbiamo alzare la qualità perché Venezia è Venezia, e deve tornare a esser quella di una volta». L'ultima operazione dell'anno, come l'ha battezzata l'assessore, ha però permesso di avere un'anticipazione: «L'idea è che la programmazione aiuti a risolvere i problemi, per cui a inizio del prossimo anno si potranno fare pianini nuovi».
 

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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