Mestre. Via Piave nel mirino degli abusivi: 80 case sfitte a rischio, già otto prossime allo sgombero. I controlli di Prefettura e Ater

Il punto sulla situazione di degrado con Prefettura e Ater

Giovedì 21 Settembre 2023 di Nicola Munaro
Via Cavalieri di Vittorio Veneto

MESTRE Nella zona dietro via Piave, tra via Fiume, via Cavalieri di Vittorio Veneto, via Duca d’Aosta, ci sono 80 alloggi di proprietà dell’Ater finiti nel mirino della Prefettura: 8 di questi appartamenti sono occupati in modo abusivo e dovranno essere sgomberati, gli altri sono inagibili perché devono essere ristrutturati. Nel frattempo gli 80 locali che più volte sono stati segnalati dalle forze dell’ordine e dagli stessi residenti di via Piave, godranno di un’attenzione particolare in fatto di sicurezza, per evitare che diventino centri di spaccio.

Il Cosp

«Il monitoraggio degli appartamenti segnalati - ha commentato ieri il prefetto Michele di Bari - è partito il giorno dopo l’annuncio durante la riunione con i residenti in via Piave. Stiamo valutando non solo la situazione degli immobili dell’Ater nella zona attorno alla stazione ma anche altri casi in tutta la città metropolitana di Venezia e non solo a Mestre, il monitoraggio non è ancora finito». Una volta che il quadro sarà completo, ecco che si procederà con gli sgomberi. «L’obiettivo - conclude di Bari - è creare un cordone di legalità bonificando le aree critiche».

Sicurezza subito

Già oggi partiranno i lavori per aumentare la sicurezza negli appartamenti sfitti. L’Ater sostituirà le porte d’ingresso con delle porte blindate e verranno messi allarmi anche sulle recinzioni esterne per evitare ingressi nei giardini. 
«Siamo contenti di essere stati convocati in Prefettura - commenta l’avvocato Roberta Carrer, direttrice dell’Ater di Venezia - la collaborazione con le forze dell’ordine è fondamentale per evitare che succeda qualcosa.

In quelle zone, poi, sussiste anche un problema sociale di chi accede alle case senza averne titolo creando una situazione di difficoltà». Dal canto suo l’Ater veneziana ha già messo in piedi sopralluoghi settimanali negli 80 appartamenti, controlli che ora verranno intensificati sulla spinta di quanto deciso nella riunione in Prefettura «anche perché nella zona sono vicini i giardini di via Piave dove c’è un continuo smercio di stupefacenti».

Costi alti

Intanto chiudere e bonificare, poi rimettere a posto. Questo prevede il piano a breve e lungo raggio stilato dall’Ater, anche se i costi sono già alti. Più o meno ci vorranno circa 4 milioni di euro per sistemare gli 80 appartamenti, per un prezzo medio di ristrutturazione che si aggira sui 50mila euro a locale. «Dopo il Covid e la guerra in Ucraina - spiega ancora la direttrice dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Venezia - i costi sono levitati e non è facile intervenire anche perché è quasi impossibile rientrare dei costi, visto che un canone minimo per persone in difficoltà di 40 euro al mese. Ma adesso ciò che conta è ripristinare la legalità nella zona cinturando i locali con maggiori sistemi di protezione». 
L’annunciata operazione-sgomberi parte da qui.

Ultimo aggiornamento: 20:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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