MESTRE - Nella zona dietro via Piave, tra via Fiume, via Cavalieri di Vittorio Veneto, via Duca d’Aosta, ci sono 80 alloggi di proprietà dell’Ater finiti nel mirino della Prefettura: 8 di questi appartamenti sono occupati in modo abusivo e dovranno essere sgomberati, gli altri sono inagibili perché devono essere ristrutturati. Nel frattempo gli 80 locali che più volte sono stati segnalati dalle forze dell’ordine e dagli stessi residenti di via Piave, godranno di un’attenzione particolare in fatto di sicurezza, per evitare che diventino centri di spaccio.
Il Cosp
«Il monitoraggio degli appartamenti segnalati - ha commentato ieri il prefetto Michele di Bari - è partito il giorno dopo l’annuncio durante la riunione con i residenti in via Piave. Stiamo valutando non solo la situazione degli immobili dell’Ater nella zona attorno alla stazione ma anche altri casi in tutta la città metropolitana di Venezia e non solo a Mestre, il monitoraggio non è ancora finito». Una volta che il quadro sarà completo, ecco che si procederà con gli sgomberi. «L’obiettivo - conclude di Bari - è creare un cordone di legalità bonificando le aree critiche».
Sicurezza subito
Già oggi partiranno i lavori per aumentare la sicurezza negli appartamenti sfitti. L’Ater sostituirà le porte d’ingresso con delle porte blindate e verranno messi allarmi anche sulle recinzioni esterne per evitare ingressi nei giardini.
«Siamo contenti di essere stati convocati in Prefettura - commenta l’avvocato Roberta Carrer, direttrice dell’Ater di Venezia - la collaborazione con le forze dell’ordine è fondamentale per evitare che succeda qualcosa.
Costi alti
Intanto chiudere e bonificare, poi rimettere a posto. Questo prevede il piano a breve e lungo raggio stilato dall’Ater, anche se i costi sono già alti. Più o meno ci vorranno circa 4 milioni di euro per sistemare gli 80 appartamenti, per un prezzo medio di ristrutturazione che si aggira sui 50mila euro a locale. «Dopo il Covid e la guerra in Ucraina - spiega ancora la direttrice dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Venezia - i costi sono levitati e non è facile intervenire anche perché è quasi impossibile rientrare dei costi, visto che un canone minimo per persone in difficoltà di 40 euro al mese. Ma adesso ciò che conta è ripristinare la legalità nella zona cinturando i locali con maggiori sistemi di protezione».
L’annunciata operazione-sgomberi parte da qui.
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