Pavimentazione sconnessa alle Zattere, disabile cade e si ferisce

Giovedì 13 Febbraio 2020 di Roberta Brunetti
Il selciato degradato alle Zattere
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VENEZIA - Masegni rotti, sconnessi, corrosi dall’acqua che diventano vere insidie per i passanti. Succede alle Zattere, dove una delle passeggiate più belle della città si ritrova con un selciato tutto buche e crepe. «È pericoloso. Tanta gente è caduta» denuncia Irene Favaretto, presidente dell’Università della Terza età. E c’è anche chi sì è fatto male. Il caso di Tito Mainardi, studente 19enne del liceo artistico che si muove con un deambulatore. L’incidente risale a dicembre e a raccontarlo è la madre, Anna Michielotto, una delle fondatrici del Comitato accessibilità Venezia che ha battagliato tanto per ottenere l’istallazione delle rampe sui ponti delle Zattere.
L’INCIDENTE
«Mi è figlio è caduto davanti agli Incurabili, all’ingresso dell’Accademia di Belle Arti - racconta - In quel punto la situazione dei masegni è veramente disastrosa. Tito è finito in una buca, il deambulatore si è rovesciato e lui è caduto procurandosi un trauma facciale: ha perso dei denti, gli hanno messo dei punti in bocca». Insomma un brutto incidente che Anna Michielotto ha deciso di segnalare perché legato ad un problema comune, quello del degrado del selciato, che sta mettendo in difficoltà tanta gente. «Tutte le Zattere sono in una situazione precaria - spiega - I tratti di pavimentazione che sono interessati dall’acqua alta in questi anni hanno subito un’erosione impressionante. Quello degli Incurabili è quello più disastrato, perché la fondamenta è più stretta e ci sono meno zone integre dove passare». In effetti basta fare un giro in zona per rendersi conto della situazione. Masegni staccati l’uno dall’altro, alcuni erosi, altri spaccati, altri ancora sprofondati. Particolarmente insidioso l’accesso al pontile Actv Spirito, dove la fine della passerella non aderisce completamente a terra, causa lo sprofondamento di più masegni. Sembra un tranello per inciampare. 
L’APPELLO PER LE RAMPE
Altro tratto critico, quello tra il Ponte longo e San Basilio. «L’erosione è stata velocissima - denuncia Favaretto - L’acqua salsa, certo, ha fatto il suo, ma l’impressione è che i lavori, a suo tempo, siano stati fatti male. Il risultato è che la gente cade e vedo anche tante persone sanissime fare lo slalom per evitare i tratti pericolosi». La presidente dell’Università della Terza età coglie l’occasione per lanciare un appello anche sulle rampe che agevolano il passaggio sui ponti delle Zattere. I nuovi modelli installati dal Comune dovrebbero essere tolti durante l’estate, come disposto dalla Soprintendenza. «Un fatto ridicolo e uno spreco di denaro, questo smontaggio e rimontaggio per tre mesi. Le rampe sono funzionali. Gli anziani si muovono anche d’estate, così le mamme con i carrozzine o chi deve fare la spesa».
TRACHITE SCADENTE
Voci, quelle di Michielotto e Favaretto, che arrivano dalle Zattere. In realtà il problema dei masegni degradati è comune anche ad altre zone, tra tutti il Molo a San Marco. Rive esposte a sud, le cui condizioni si sono aggravate dopo il 12 novembre. Tanto che il Comune ha inserito gli interventi di recupero tra quelli da finanziare con l’emergenza. A suo tempo, all’inizio degli anni 2000, i lavori erano stati eseguiti dal Consorzio Venezia Nuova. Tra i problemi ricorrenti di questi anni, la qualità sempre più scarsa della trachite. Chiuse le cave sui colli Euganei, veniva usato materiale importato dall’estero, più economico, ma più scadente. Da circa un anno, però, alcune delle cave storiche sono state riaperte. La possibilità di riparare ora ci sarebbe. Si vedrà...
Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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