Alessio, il veneziano che ha organizzato la sfida "sulle punte" tra russi e ucraini

Mercoledì 6 Aprile 2022 di Roberta Brunetti
I Ballerini ucraini e russi che si sono esibiti al San Carlo

VENEZIA - Ballerini ucraini e russi insieme a danzare sul palco del Teatro San Carlo di Napoli. Serata indimenticabile - carica di emozioni, ma anche di tensione, con un caso diplomatico poi rientrato - in uno spettacolo in cui c'era un pezzo di Venezia. Ad organizzare, lunedì sera, Stand with Ucraina. Ballet for peace, è stato un veneziano, Alessio Carbone, ancien premier danseur dell'Opera di Parigi, da un paio d'anni tornato a vivere in laguna. «Tutto è cominciato un paio di giorni dopo l'invasione dell'Ucraina - racconta, all'indomani del gala di danza - Ero con i miei bambini, mi sentivo troppo frustato, dovevo fare qualcosa.

Ho chiamato i miei amici, ucraini e russi, che ballano in giro per Europa. E la risposta è stata immediata. In pochi giorni avevamo un cast di stelle per un grande spettacolo di beneficenza a favore dell'Ucraina». Per mettere poi in condizione di ballare al meglio tanti artisti, Carbone da Venezia ha portato a Napoli anche Fabrizio Murtas, fisioterapista per il cui studio sono passate tante generazioni di ballerini di fama, a cominciare da Carla Fracci. «Per me è stato un onore - racconta Murtas - Il San Carlo era pieno e vedere la passione di questi ballerini è stata un'ulteriore emozione. In tanti sono venuti da me, mezzi infortunati, doloranti, con le ginocchia gonfie, a chiedermi di sistemarli per salire sul palco. Non volevano rinunciare. Troppo importante partecipare per dire no a questa follia».

IL CASO DIPLOMATICO

Partecipazione, in realtà, difficilissima con le notizie sempre più terrificanti in arrivo dalla guerra. Così, a poche ore dallo spettacolo, il Consolato generale d'Ucraina a Napoli si era detto contrario e aveva invitato i ballerini ucraini a non danzare con i russi. «É stato un peccato - commenta Carbone - Rispetto il loro punto di vista, ma non lo condivido. Un artista che sale sul palcoscenico non si porta dietro i crimini di Putin, anzi si schiera contro il regime. Alla fine siamo andati incontro al consolato: il titolo dello spettacolo è stato cambiato, abbiamo aggiunto Stand with Ucraina prima di Ballet for peace». Davanti al teatro c'è stata comunque una manifestazione di protesta. «Ma non hanno partecipato in molti - continua Carbone - soprattutto tutti gli artisti ucraini sono saliti sul palcoscenico».
Tre ore di spettacolo in un susseguirsi di passi a due e assoli dal grande repertorio classico e contemporaneo. In scena tante stelle della danza che hanno lasciato la Russia per protesta contro la guerra, come l'ucraina Anastasia Matvienko, che era solista del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, o la russa Olga Smirnova, che da prima ballerina del Bolshoi di Mosca è passata all'Het Nationale Ballet di Amsterdam. O artisti in fuga dall'Ucraina sotto attacco, come Anastasia Gurskaya, prima ballerina dell'Opera di Kiev. «Vedere l'eroismo di questi ballerini è stato pazzesco - racconta Murtas -. L'arte supera davvero tutte le barriere. Il loro è stato un soffrire insieme, un abbraccio nel dolore».
 

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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