Containers volano in acqua vicino alla nave da crociera, tragedia sfiorata

Martedì 25 Ottobre 2022 di Gianluca Amadori - Elisio Trevisan
Uno dei container caduti dalla nave a Marghera
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MARGHERA - Quattro container vuoti sono piombati in acqua dalla nave Msc Nita, ormeggiata domenica al posto 14 del molo A nel terminal Tiv di Porto Marghera. Per fortuna non è successo nulla di grave, nessun ferito e tantomeno danni particolari alla nave e ai contenitori. Ma il nuovo incidente sul lavoro avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia, e questa volta per un duplice motivo: perché in banchina c’erano i lavoratori portuali e a bordo della nave c’era l’equipaggio, ma anche perché a poppa della Nita, nel posto 15, era ormeggiata una nave da crociera, la Msc Armonia con passeggeri ed equipaggio a bordo. Un lancione della cooperativa Transbagagli stava transitando proprio in quel momento, trasportando un centinaio di turisti che dalla grande nave da crociera si stavano recando a visitare Venezia.
I quattro container caduti in acqua erano vuoti, ma non per questo meno pericolosi: erano quelli giganti, quelli da 12 metri di lunghezza, mentre normalmente sono di 6 metri.

L’incidente è avvenuto attorno alle 10.30, durante la fase finale di una manovra di prelievo container vuoti sul lato mare della nave Nita. Per un probabile errore di manovra da parte del gruista del terminal Tiv i contenitori sono volati in acqua. Una ditta locale è intervenuta con una propria imbarcazione spingendo due container verso la banchina, permettendo così alle gru portuali di recuperarli; altri due sono affondati verticalmente, così sono dovuti intervenire i sommozzatori della ditta Trasmar che li hanno agganciati permettendo di issarli a terra. Sul luogo sono subito arrivati gli uomini della Capitaneria di Porto per gli accertamenti necessari all’inevitabile inchiesta. Alle 14 tutto era tornato normale e il bacino era stato liberato.

 


DUE NAVI
Nel bacino del terminal Tiv domenica c’erano due navi ormeggiate, una porta container e una da crociera. Entrambe operative, ognuna per le proprie specificità: la nave commerciale era in fase di scarico, quella da crociera era ormeggiata per consentire ai passeggeri interessati di andare a visitare Venezia e per fare rifornimento di cibo, bevande, prodotti vari, carburante. Durante queste fasi attorno alla Msc Armonia c’erano imbarcazioni di vario tipo, comprese le navette che trasportano i turisti dalla nave al centro storico e viceversa; contemporaneamente le gru del terminal Tiv stavano movimentando i container, prendendoli dalla nave e sistemandoli a terra in banchina. 
Quando i quattro contenitori sono caduti in acqua, dunque, nel bacino del Tiv avrebbero potuto colpire una di quelle imbarcazioni a servizio della nave da crociera. Ci sono senza dubbio distanze di sicurezza che i mezzi di servizio attorno alle navi rispettano, ma la presenza contemporanea di una nave commerciale e di una turistica nello stesso terminal è potenzialmente un pericolo, e oltretutto i terminal commerciali, oltre ai container, ospitano carbone e rinfuse siderurgiche, non la vista ideale per turisti in vacanza.


SITUAZIONE DI PERICOLO
Gli operatori portuali e i sindacati lo hanno detto sin dal primo momento in cui è entrato in vigore il decreto Draghi, quello di luglio 2021 che vieta alle navi da crociera più grandi di 25 mila tonnellate di stazza di transitare per il bacino di San Marco e che ha imposto di sistemare le grandi navi negli ormeggi diffusi tra Marghera e Fusina, con l’aggiunta recente del porto di Chioggia. La soluzione è temporanea ma a lunghissima scadenza dato che sarà operativa fino a che non verrà costruito un nuovo porto in mare aperto. Si parla di anni e anni, e nel frattempo si dovrà convivere con il pericolo costante. La sicurezza in banchina si può ottenere solo separando i traffici, come avveniva prima del decreto Draghi: quelli commerciali a Marghera e quelli turistici alla Marittima di Venezia, uno dei terminal crocieristici più efficienti e moderni d’Europa che da agosto dell’anno scorso è desolatamente vuoto e abbandonato. Le navi bianche potrebbero arrivarci passando per il canale dei Petroli e per il canale Vittorio Emanuele III, evitando il bacino di San Marco, ma sul Vittorio Emanuele sono ancora in corso le caratterizzazioni per capire se e quanto bisogna scavarlo, e chissà quando si potrà tornare a renderlo transitabile.

Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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