CHIOGGIA - Per il mondo della pesca, il 2022 non è stato l'anno del rilancio e il segmento produttivo che ha "funzionato" meglio, la molluschicoltura, rischia di andare incontro, nel 2023, a una nuova crisi legata alla presenza del granchio blu. È questo il quadro delineato dall'annuale report di settore di Veneto Agricoltura che evidenzia difficoltà persistenti, nonostante il 2021 fosse stato caratterizzato da diversi punti di rilancio.
GLI INDICATORI
Cominciando dall'indicatore più specifico, il numero dei pescherecci, se ne registra, a livello regionale, una lieve contrazione: 651 rispetto ai 655 del 2022 (-0,6%), di pari passo alla diminuzione della stazza totale (-2,0%) e della potenza motore (-2,1%). Tra le marinerie, Chioggia ha perso 2 pescherecci (-0.9%), Venezia 1 (-0.9%) e altri 3 (-1.8%) sono macati in Polesine, ma Caorle, in controtendenza, ne ha guadagnati 2 (+1,2%). Il volume totale di pesce locale venduto nei sei mercati ittici in Veneto nel 2022, è diminuito, attestandosi a 15.498 tonnellate, -18,6% rispetto al 2021), determinando una diminuzione del fatturato (41,2 milioni, -3.4%), anche se il quadro generale dei prezzi medi alla produzione è stato in aumento (+18,8% rispetto al 2021).
Nell'ultimo anno il principale mercato per volumi di pesce locale (non quello importato, quindi) venduto, è quello di Chioggia che, con 6.869 tonnellate, rappresenta il 44% circa dell'intera produzione veneta, superando di sole 80 tonnellate quello di Pila.
L'OCCUPAZIONE
Solo le imprese impegnate nella lavorazione o trasformazione dei prodotti ittici presentano una variazione positiva rispetto al 2021 (+2%). Gli occupati, invece, crescono dello 0,3% a livello regionale, con dinamiche diversificate nei singoli segmenti: stabile l'occupazione nella pesca, in aumento quella nell'acquacoltura (+6,2%), nella lavorazione e nel commercio al dettaglio, in diminuzione quella nell'ingrosso dei prodotti ittici lavorati (-23,7%), di quelli freschie nel commercio ambulante. In controtendenza con questo scenario, il segmento dei molluschi bivalve ha fatto registrare una leggera ripresa: i due Consorzi del Veneto hanno incrementato la produzione di vongole e fasolari fino a 2.179 tonnellate (+0,5% rispetto al 2021). Va anche sottolineata la crescita della produzione proveniente dall'acquacoltura, in particolare dalla venericoltura e dalla mitilicoltura (+18,0% e +6,9% rispettivamente).
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